Quando venne varato – nell’ormai lontano 1931 – lo yacht Savarona rappresentava un vero e proprio gioiello della nautica, grazie sopratutto ai suoi 136 metri di lunghezza, che ne facevano l’imbarcazione più grande e veloce del tempo. Lo yacht, costruito per una ricca ereditiera americana nei cantieri navali di Amburgo, assunse un’importanza inestimabile nel 1938, quando il governo turco (che nel frattempo lo aveva acquistato) decise di donarlo a Mustafa Kemal Ataturk, fondatore della Turchia moderna. Ora il Savarona si appresta a diventare un museo galleggiante, dopo aver ospitato per anni party, crociere di lusso e grandi scandali, che ne hanno in parte compromesso il buon nome.
Ataturk utilizzava lo yacht per scopi istituzionali, ospitando a bordo i leader di mezzo mondo e convocando nelle lussuose suite le riunioni di governo. Il tutto durò solo qualche mese, visto che il politico morì nello stesso anno in cui ricevette il prezioso regalo. La barca tornò quindi nelle mani della Marina Militare, che lo trasformò in una splendida scuola per ufficiali. Qualche anno più tardi il Savarona venne parzialmente distrutto da un incendio e rimase inutilizzato fino ai primi anni novanta, quando il governo turco decise di affidarlo al ricco imprenditore Kahraman Sadikoglu, che in qualche anno lo ristrutturò, spendendo una cifra prossima ai 25 milioni di dollari.
Lo yacht divenne quindi extra lusso: 17 suite arredate con i migliori materiali, tonnellate e tonnellate di marmo pregiato, jacuzzi, solarium… Una villa galleggiante, insomma, trasformata in nave da crociera e pronta ad essere noleggiata ai ricconi di mezzo mondo (tra gli altri, il principe Ranieri di Monaco, Carlo e Diana, re Juan Carlos, Sharon Stone e Tom Cruise). Arrivarono poi i tempi duri, non per la difficoltà di affittare la lussuosa barchetta, ma per uno scandalo che vide lo yacht al centro dell’attenzione mondiale. Si scoprì infatti che a bordo del Savarona c’era un giro di sfruttamento della prostituzione, che portò all’arresto di 14 persone, tra le quali un ricco imprenditore kazako che aveva oleggiato lo yacht per 50.000 dollari al giorno. La barca tornò quindi nelle mani dello Stato ed ora è pronta ad essere trasformata in lussuoso museo.
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