Azzurra ci ha provato ma i padroni di casa di New Zeland non hanno lasciato alcun varco, non hanno dimenticato di coprire neppure un centimetro di spazio per evitare che – dopo una partenza a razzo – l’equipaggio italiano tentasse di riprendere terreno. Buone nuove a metà, dalla Louis Vuitton Trophy 2010. Mascalzone Latino Audi Team ha battuto, in una regata parecchio combattuta e nel corso della quale ha beneficiato anche di una penalità inflitta ai rivali, l’avversario Artemis. Ci si aspettava che Azzurra riaprisse la competizione, interrompendo la striscia positiva dei primi della classe e infliggendo loro la prima sconfitta, invece non c’è stata gara. In testa fin dalla partenza, Emirates Team New Zeland ha azzeccato la mossa più importante: quella cioè di conquistare il campo di regata più favorevole, ottenedo la sinistra per giovare del vento migliore.
DERBY. Fermo restando che il secondo posto di Azzurra si è trasformato in una terza posizione per l’equipaggio italiano che è appaiato con altri due team alle spalle dei neozelandesi. Il giorno 6, tuttavia, ha regalato la sorpresa che non ti aspetti. Tutti concentrati per goderci il derby tra Azzurra e Mascalzone Latino, il comitato di regata ha sospeso le operazioni appena dopo la disputa della prima regata, in cui Aleph è riuscita a liquidare Emirates Team New Zealand. Il commento dei kiwi: “La peggiore prova da parecchio tempo a questa parte“. Sarebbe toccato a TeamOrigin e Artemis, ma il vento era eccessivo, come fatto sapere da Peter Reggio, Principal Race Officer: “Non sarebbero state regate ma sopravvivenza“.