Vivere in barca a vela fa bene alla salute, ma anche al portafoglio, la tassa di stazionamento, infatti, non si paga. È il caso della famiglia Frascisco, che si è vista catapultata a vivere la propria vita a bordo di una barca a vela a causa di una rara forma di asma che ha colpito il piccolo Niky. Dalla provincia di Novara, i Frascisco hanno preso il coraggio a due mani e si sono trasferiti nel sud dell’Italia, in Sicilia, dove il clima è particolarmente salubre e fa bene al loro bambino.
Dopo avere venduto tutto e comprato una vecchia ma buona barca a vela di 26 metri, papà Paolo e mamma Paola hanno creato il migliore ambiente per il loro figlio Niky, il quale vive a contatto con la natura e l’aria marina gli fa bene alla salute. Facendo di necessità virtù, i Frascisco hanno deciso di vivere in barca a vela, aiutati dalle Istituzioni italiane e da molte imprese di carattere nazionale.
L’istruzione è assicurata al bambino attraverso la telematica ed il Ministero della Pubblica Istruzione si è dimostrato sensibile agli sforzi della famiglia, supportando gli esami di Niky in ogni suo frangente. La vita della famiglia novarese è diventata un vero progetto pilota, con la Pubblica Istruzione che ha elaborato il progetto “Una scuola per Niky”; con Fondazione Telecom Italia che assicura sempre il collegamento internet; con Telespazio che offre il segnale satellitare video e Gps; con la Guardia di Finanza che mette a disposizione i migliori attracchi nei porti dove si reca la famiglia Frascisco.
Una delle ultime novità, senza dubbio importante, è la decisione del Governo Monti di non fare pagare la tassa di stazionamento per la barca, se questa è utilizzata come abitazione per ragioni di salute. All’interno del cosiddetto decreto Salva Italia, infatti, è stato introdotto un emendamento che stabilisce che vivere in barca a vela per motivi di salute esenta dal pagamento della tassa sulla barca.
Sarebbe stato un salasso di migliaia di euro all’anno ma, fortunatamente, stavolta le Istituzioni si sono dimostrate sensibili. Specie dopo l’accorata lettera scritta dalla famiglia Frascisco al presidente Napolitano, in cui si spiegava la necessità. Niente tassa, dunque, per vivere in barca a vela per motivi di salute.
io ho deciso di vivere in barca a vela, ma siccome l’Italia e’ diventato un paese impossibile ho deciso di trasferirmi nella repubblica dominicana