Con questo post voglio iniziare una rubrica dedicata ai nostri appassionati lettori che magari si accingono all’acquisto della loro prima barca usata.
Nel mondo della nautica vi sono barche che hanno fatto epoca e che un tempo erano considerate le regine dei mari, mentre oggi sono quasi del tutto dimenticate dalle riviste di settore.
Usato Garantito, vuole proporre dei modelli di imbarcazioni che sono state da me personalmente provate e che hanno ottenuto, altresì, ottimi giudizi da periti ed esperti del settore. Ovviamente questa rassegna non sarà certamente esaustiva del vasto panorama del mercato dell’usato , ma comunque potrà dare utili consigli e nozioni a chi si appresta alla scelta del proprio desiderato “Guscio”.
Il Comet 285 fu uno degli ultimi modelli prodotto dal Cantiere Comar di Forli, prima che l’amministratore delegato dott. Casadio, portasse i libri contabili in tribunale decretando, di fatto, la morte del secondo cantiere italiano specializzato in barche a vela. Il progetto del Comet 285 fu affidato al famoso architetto Vallicelli, noto ai più per essere il papà della mitica Azzurra di Coppa America che iniziò l’era della sfide italiane alle regate per la conquista della coppa delle Cento Ghinee.
La costruzione del Comet 285 era in laminato pieno per lo scafo, irrigidito da un contro stampo strutturale, mentre la coperta era realizzata in sandwich con anima di balsa e pelli di vetroresina. Le resine impiegate erano di poliestere ortoftalico il che non poteva certo garantire un efficace protezione contro l’osmosi; problema questo che affligge alcuni modelli prodotti verso la fine del 1991/92.
Gli interni sono molto ben rifiniti e con soluzioni innovative dovute all’utilizzo del controstampo per la realizzazione dei supporti della cucina e del tavolo da carteggio. Il basamento questi, infatti, e non supera la metà della lunghezza, così da regalare una grande sensazione di spazio. Le cabine hanno delle dimensioni più che generose anche per persone di taglia medio grande e consentono comodamente a 4 occupanti di vivere in completo relax. Le linee esterne sono inconfondibili dato che la tuga è abbastanza alta in prossimità del tambuccio, mentre si raccorda uniformemente con il piano di coperta. Molto originali i due osteriggi fissi di forma prismatica che diventano parte strutturale della tuga ed al contempo, elemento di design.
L’armo è caratterizzato da un albero passante a 9/10 a due ordini di crocette acquartierate. Il piano velico prevede un grande genoa da 24 mq, al 140 % di copertura, mentre la randa supera di poco i 15 metri quadri, nella versione con bulbo in ghisa e pescaggio da 1, 85 mt. Il trasto della randa è posizionato in prossimità dell’accesso sottocoperta così da facilitare le manovre anche se sacrifica non poco l’abitabilità del pozzetto.
Alla prova lo scafo si dimostra discretamente bilanciato sia con situazioni di vento fresco che con brezze leggere. Il Comet 285 da il meglio di se nelle andature di bolina dove l’ottimo profilo idrodinamico della pinna di deriva riesce a garantire facilità di rotta e scarroccio contenuto.
Nella andature portanti è necessario invece optare per l’uso di un Gennaker o dello Spy che, purtroppo, non erano previsti di serie. Il prezzo attuale di un Comet 285, ottimamente mantenuto e con tutte le manutenzioni sia ordinarie che straordinarie effettuate, si aggira dai 24 mila euro, per modelli della prima serie, sino ai 28 mila euro per modelli super accessoriati e più recenti. Sicuramente un’ottima barca per chi non vuole spendere troppo e provare emozioni sincere anche a vela.
Franz 25 Ottobre 2011 il 05:04
solo per dirvi che il comet 285 non ha l’armamento a 9/10 ma testa d’albero e le crocette non sono acquartierate ma in linea