Transat Jacques Vabre, finalmente il via dopo tanti rinvii

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Le cattive condizioni del mare avevano costretto gli organizzatori della Transat Jacques Vabre a rinviare la partenza, in attesa che vento e mare consentissero ai partecipanti di mettersi in mare. Cinque giorni di lunga attesa per gli equipaggi sulle coste di Le Havre, cinque giorni interminabili e pieni di pathos, nell’attesa di un via che sembrava non arrivare mai. Ieri finalmente il momento tanto atteso per le 48 imbarcazioni, chiamate a percorrere più di 5.000 miglia nautiche prima di approdare sulle coste di Itajai in Brasile.

La transatlantica in doppio è nata una ventina di anni fa per ripercorrere l’antica “rotta del caffè” tra le coste francesi e quelle brasiliane. Siamo ormai giunti all’11esima edizione della storica sfida, sulla distanza di ben 5.450 miglia nautiche, da percorrere in ogni condizione meteorologica, sia con vento assente che con il mare in burrasca. Diverse le classi impegnate nella gara, a partire dai Class 40′, che fino a qualche ora fa vedevano primeggiare Sébastien Rogues e Fabien Delahaie. Per quanto rigurda gli italiani, Gaetano Mura è in dodicesima posizione, mentre Pietro D’Alì è intorno al 20esimo posto.

Molto attesa la partecipazione di Andrea Mura sul Multi 50. Il cagliaritano è in coppia con il bretone Gilles Lamirè e sta inseguendo le prime posizioni. Restiamo in attesa di notizie provenienti dalle acque francesi e nel frattempo registriamo le impressioni di una delle “lepri” della gara, Damian Foxall, partito con il vento il poppa:

Stiamo andando avanti bene. E’ arrivato un po’ di vento questa mattina ma sta entrando dolcemente. Il passaggio del Raz Blanchard è stato molto lungo a causa della corrente, ma con condizioni di mare abbastanza calmo. Dopo la virata di questa mattina abbiamo un po’ più di vento, ma non dovrebbe passarne ancor molto prima che arrivino i 35/40 nodi previsti per stasera. Dobbiamo andare il più veloce possibile per limitare un po’ il tempo in cui dovremo affrontare il mare formato.

Photo Credits | CHARLY TRIBALLEAU/AFP/Getty Images

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