Contro la tassa sulle barche, Assomarinas scende in piazza il 12 gennaio

Assomarinas, l’Associazione dei Porti Turistici Italiani aderente a Ucina Confindustria Nautica e a Federturismo, scende in piazza il 12 gennaio a Trieste contro la tassa sulle barche e per rivendicare la dignità professionale di tutti gli imprenditori e dei lavoratori impegnati a sviluppare il turismo nautico in Italia. La manifestazione avrà inizio alle 12.30 ed è aperta a tutte le organizzazioni della filiera nautica.

Si tratta, naturalmente, di una protesta del tutto pacifica, tra l’altro ancora in attesa di ricevere le autorizzazioni necessarie, che vuole contrastare l’istituzione delle nuove tasse sulle imbarcazioni che rischiano di provocare la fuga dell’utenza, stranieri e non, verso i porti più convenienti dei paesi concorrenti, come la Croazia o la Corsica.

Come ha spiegato il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio:

E’ una scelta estrema ma necessaria per dimostrare alla clientela italiana ed estera che gli operatori del settore stanno facendo l’impossibile per preservare la competitività dei propri servizi e tutta la filiera del turismo nautico che dal cantiere allo scalo di rimessaggio impegna oltre 100.000 addetti.

Lo scenario della protesta di Assomarinas sarà la piazza dell’Unità a Trieste, dove si affacciano i “palazzi del potere” che ancora possono intervenire a favore dell’esenzione dalla tassa sulle bandiere estere e sulle società di charters che, coi diportisti nazionali, potrebbero invece sostenere la ripresa fino a traguardare i 4 miliardi di euro di giro d’affari raggiunti dal turismo nautico nel periodo precrisi.

Assomarinas ha scelto la piazza più emblematica di Trieste perché è proprio l’alto Adriatico l’area costiera nazionale che registra la maggior percentuale di imbarcazioni straniere distribuite su una ricettività di oltre 40.000 ormeggi.

Come ha concluso Perocchio:

In piazza dell’Unità sfogheremo tutta la nostra frustrazione per aver subito un vero e proprio oltraggio soprattutto nei confronti dei nostri addetti che stanno assistendo alla svendita delle loro professionalità e delle loro prospettive d’impiego per non lasciare nulla di intentato, al di là della nostra legittima presenza in piazza, l’Associazione sta già predisponendo i ricorsi necessari ed opportuni per la tutela dei diritti e delle posizioni economiche delle imprese e degli utenti avanti alle competenti giurisdizioni nazionali ed europee.

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