In questi giorni è in edicola il mensile “Giornale della Vela” con allegato un magnifico film in DVD: “Ore dieci calma piatta”, interpretato, tra gli altri, dalla bellissima attrice di origine australiana Nicole Kidman, nota anche per essere stata la moglie di un’altra superstar di Holliwood del calibro di Tom Cruise.
Questo film è un vero e proprio “cult” per gli amanti del genere thriller e per chi è appassionato di vela; infatti la maggior parte delle ambientazioni in esterno, sono girate a bordo in della mitica imbarcazione a vela Stormvogel. Questo kecth di oltre 23 metri, costruito in compensato marino e varato nel 1961, prima di diventare un set cinematografico vinse, tra l’altro, numerose e prestigiose regate quali: La Giraglia, il Fastnet e la Transpacifica.
Finita l’era delle barche da regata in legno, negli anni settanta ed ottanta, lo Stormvogel fu destinato all’attività di charter ai Caraibi e nel sud pacifico, per poi essere acquistato da alcuni appassionati armatori che lo trasferirono in Tailandia.
In questo film troviamo una giovanissima Nicole Kidman, alle prese con una delle sue prime pellicole da protagonista, che si cimenta con discreta bravura in un ruolo molto adatto alla sua fisicità, interpretando difficili scene dove lo splendido fisico della Kidman risalta, non solo per la sua bellezza esteriore, ma soprattutto per la forza interpretativa che la protagonista riesce ad esternare in alcune scene d’azione.
Pur essendo la trama non troppo significativa e l’ambientazione statica, la storia si dipana abbastanza velocemente e con un susseguirsi di emozioni che certamente non annoiano lo spettatore. Certo in alcune scene si vedono i limiti del regista, che certamente non è proprio un velista provetto, visto che ad un certo punto si vede Rea Ingram – Nicole Kidman – che recupera il marito Joe – l’attore San Neil già protagonista di Jurassic Park – allungando il braccio fuori bordo, mentre gli passa a fianco con la barca ad una velocità tale che solo un Navy Seal sarebbe riuscito nell’impresa del recupero.
Del resto la bellezza e l’eleganza dello Stormvogel viene messa in evidenza in ogni scena, sopperendo così anche a quelle piccole incongruenze tecniche che nella realtà sarebbero impossibili da realizzare, come quando la Kidman issa la randa da sola, azionando un manualmente il vinch, mentre inizia ad alzarsi il forte vento.
Finzioni a parte, questo thriller è ben girato e contornato da un mix di tensione, azione, amore e quel pizzico di sensualità che non guasta mai in una bella storia di mare e di vela. Per questo consiglio a tutti di vedere od acquistare questo film che, ormai da tempo, è presente nella mia personalissima cineteca, dedicata alle pellicole legate alla vita ed alle storie di mare.