Sembra che la vela negli ultimi anni abbia raggiunto un livello di competitività che mai prima si sarebbe pensato. I francesi con i loro multiscafi hanno certamente conquistato un primato tecnologico tale da sovrastare ogni altro paese.
Lo dimostra il fatto che il record di percorrenza sulle 24 ore appartiene allo skipper Franck Cammas così come il record sul giro del mondo o quello di traversata Atlantica, che è stato raggiunto dall’amico rivale Pascal Bidégorry, che con suo Banque Populaire V ha impiegato poco più di tre giorni per compiere l’impresa velica.
Per rovinare le uova nel paniere ai cugini transalpini il progettista russo, ma con base operativa a Boston, Vlad Murnikov sta pensando di costruire un mega motoscafo di oltre 30 metri per battere tutti i record oceanici detenuti dai multiscafi.
Secondo il concetto del progettista russo un motoscafo può risultare più veloce di ogni altra barca a vela raggiungendo velocità vicine ai 50 nodi così da percorre oltre 1000 al giorno. Tutto questo grazie ad una particolare forma idrodinamica dello scafo che serve a “bucare” le onde del mare in tempesta senza per questo rallentare.
Per poter realizzare questo sogno, che per ora ha il nome di “Speed Dream”, Vlad ha formato una squadra di tutto rispetto formata da progettisti di scafi oceanici , ingegneri strutturalisti e specialisti in materiale composito.
Lo scopo è realizzare in due anni il più veloce motoscafo del pianeta che con le condizioni ideali possa veleggiare con una velocità media tra i 40 ed i 50 nodi. Speed Dream avrà una prua molto affilata, con una prua triangolare capace di sollevare la barca sulle onde. Oltre a ciò vi saranno numerose appendici aerodinamiche e certamente una pinna di deriva basculante che potrà sorreggere un bulbo da oltre nove tonnellate, per compensare lo sbandamento di uno scafo che complessivamente arriverà a 18 tonnellate.
In questo momento il progettista russo viene considerato dai più un eccentrico provocatore, ma chissà domani forse potrà essere il precursore che potrà porre fine alla “dittatura” dei multiscafi, che hanno conquistato anche il mondo della Coppa America.