Forse non tutti quelli che navigano sanno che il soccorso in mare non è una facoltà od una prerogativa solamente delle autorità preposte, ma bensì un obbligo di legge per tutti, alla stregua di quello che succede sulle strade.
Infatti quando si assiste ad un incidente per mare, si deve prestare necessariamente soccorso alle persone ferite. Se questo, per svariati motivi, non fosse possibile è obbligatorio allertare le autorità preposte o contattare direttamente la Capitaneria di Porto–Guardia Costiera utilizzano il canle 16 dei WHF o telefonando al pronto intervento del numero 1530.
Oltre a declinare le proprie generalità è obbligatorio dare la posizione dell’imbarcazione o dei feriti da soccorrere, il nome del mezzo ed il tipo di avaria/incidente occorso. Una volta rientrati in porto sarà necessario recarsi presso la competente Capitaneria per rilasciare la dichiarazione di evento straordinario descrivendo ciò a cui si è assistito, al fine di consentire alle autorità competenti di ricostruire l’accaduto.
Inoltre se si ascolta una richiesta di aiuto sul canale 16, alla quale nessuno risponde, è obbligatorio ripetere la richiesta alla più vicina stazione di terra in modo da consentire l’intervento tempestivo dei soccorsi. Si consideri che questo atto è obbligatorio per legge e la sua violazione comporta delle sanzioni di tipo penale, individuate nell’arti 593 del codice penale alla voce “omissione di soccorso”
Pertanto il conduttore di unità da diporto che dovesse trovarsi nelle condizioni di prestare soccorso od assistenza ad altri natanti o mezzi nautici in pericolo e con persone a bordo è obbligato ad intervenire senza indugio e soccorre i membri dell’equipaggio qualsiasi sia la cittadinanza o la provenienza, anche se il mezzo da soccorrere è fuori dalle acque territoriali italiane.
Si rammenta che tale soccorso deve essere prestato in modo completamente gratuito alle persone imbarcate, mentre non vi è alcun obbligo di soccorrere le imbarcazioni in avaria quando ciò non compromette l’incolumità delle persone.
Ciò significa che se una barca rimane in panne col motore, non può pretendere il soccorso in mare se le condizioni meteo marine non sono tali da compromettere l’incolumità dei passeggeri.
Se si richiede aiuto per essere rimorchiati è sempre meglio pattuire prima, anche verbalmente, l’importo richiesto dal proprietario del rimorchiatore , magari comunicandolo per radio alla capitaneria, onde evitare conseguenze e discussioni postume.
In ogni caso sarà poi il giudice a stabilire il valore dell’opera prestata in base alla difficoltà del recupero ed al tempo impiegato, rapportato al valore della barca o del mezzo.
Molti pseudo marinai sono convinti che la capitaneria di porto sia obbligata ad intervenire per ogni richiesta di soccorso, anche quando non è in gioco l’incolumità della vita delle persone. Questo errore, alle volte, comporta spiacevoli sorprese perché, in qualche raro caso, ci si potrà sentire rispondere che il soccorso non è possibile.
Inoltre se si lancia un may-day inesistente, solo per richiedere un rimorchio, si rischia di incorrere in sanzioni pecuniare, qualora l’ufficiale preposto al coordinamento degli aiuti ritenga sbagliata e sproporzionata, al reale pericolo imminente, la richiesta di soccorso lanciata.
Pertanto se rimane senza benzina perchè vi siete dimenticati di fare il pieno, al vostro gommone, e meglio che iniziate a remare, soprattutto se c’è il sole e mare calmo, perchè questa distrazione potrebbe costarvi molto, ma molto“cara”.
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