Salpa Laver 20.5: semicabinato all’ombra del Vesuvio

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Semicabinati a carrello: è la volta di Laver 20.5 griffato Salpa Yachts, cantiere napoletano che esiste da più di trent’anni. All’insegna del binomio Passione & Innovazione, che accompagna gli obiettivi dell’azienda partenopea fin dalla realizzazione del primo modello di barca, il gruppo si distingue per l’applicazione di tecnologie di derivazione aeronautica al settore della nautica da diporto: esempi sono l’utilizzo di un software di architettura navale per i calcoli idrostatici e idrodinamici con cui definire le migliorie da apportare alla carena; software per il calcolo strutturale volto alla definizione di una struttura più rigida e leggera.

Le qualità del Laver 20.5 sono ben contenute all’interno di sei metri (per la precisione, 6.75 metri) di lunghezza e consentono al semicabinato partorito sotto al Vesuvio di non temere confronti: altezza massima 2.85 metri, larghezza massima 2.25 metri, capacità serbatoi carburante 90 litri, capacità serbatoi acqua 50 litri, motorizzazione fuoribordo 150 Hp (potenza massima), 4 posti letto.

Carena con tanto di griffe d’alta affidabilità: Renato Sonny Levi, con l’intenzione di  svilupparne le doti di navigabilità, la capacità di procedere tra le onde con carezze all’acqua, garantirne velocità e stabilità con la caratteristica forma a  V della carena monoedrica. Fornitura di serie già da capogiro: angolo cucina con lavello e fornello, oblò, stipetti, lavabo e locale bagno con wc marino.

In coperta, è bastato un escamotage per guadagnare ulteriore spazio: lo spostamento in avanti del sedile di guida (due in realtà: pilota e copilota) ha consentito di realizzare un ampio pozzetto con dinette a C in grado di ospitare fino a cinque persone.  Ancora, dinette a U a prua con rapida trasformazione in angolo notte mentre a poppa insiste una cuccetta doppia stile francese sistemata sotto al pozzetto.

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