Il Salone Nautico di Genova 2013 chiude i battenti e si appresta a rinnovare il look in vista della prossima edizione. Intanto però c’è da fare il bilancio della manifestazione appena conclusa, vista con scetticismo prima dell’apertura dei cancelli per via della crisi che ha investito tutti i settori dell’economia, nautica compresa. E invece il Salone Nautico di Genova ha regalato un sorriso agli organizzatori ed agli addetti ai lavori, mostrando segni di ripresa rispetto agli anni precedenti.
115mila visitatori nei cinque giorni dell’evento fieristico, più del doppio rispetto al Salone di Cannes andato in scena qualche settima fa nella vicina Francia. Numeri che fanno prevedere la ripresa di un settore che negli ultimi cinque anni ha perso il 60% del fatturato, scendendo dai sei ai 2,5 miliardi. Questo significa che la crisi è ormai alle spalle? Assolutamente no, poiché molto c’è ancora da fare per vedere la nautica “resuscitare”, come conferma i Presidente di Ucina, Anton Francesco Albertoni:
Certo non è con i saloni che si ferma la crisi del comparto, ma si è fatto un passo avanti. Buoni ritorni si sono avuti per la piccola nautica e l’accessoristica, mentre per le barche di media grandezza e i grandi yacht si è sentita l’assenza del cliente estero. C’è ancora tanto da lavorare, ma il segnale che abbiamo dato al mercato è estremamente positivo. Un risultato significativo è stato il ritorno degli italiani.
Il ritorno degli italiani e la grande risposta del pubblico hanno dato ragione a quanti puntavano su un format diverso rispetto agli anni passati, a cominciare dalla durata della kermesse, concentrata in soli cinque giorni. La presidente della Fiera Sara Armella benedice il rinnovamento:
In una situazione di mercato non facile, un dato importante è stata la tenuta del salone di Genova che ha saputo rinnovarsi, grazie ad un grande lavoro di squadra, per proporre una rassegna più aderente ai bisogni di espositori e visitatori.
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Purtroppo il numero di visitatori non è assolutamente significativo del successo di un salone nautico che da troppo tempo soffre di incapacità di rinnovamento ed innovazione. Chi opera nel settore della nautica da diporto sa bene che se non si adottano politiche di incentivo per questo comparto industriale fra poco il salone nautico chiuderà i battenti per mancanza di operatori e non di visitatori! In Italia oggi nessuno compra più una barca per paura del fisco o perché non vuole essere segnalato o additato come evasore!! Chi sopravvive nel comparto della nautica lo fa solo perché esporta oltre il 70% della produzione!!!