Rotowind, navigare ad osteriggi spiegati

rotowindIl naturale ricircolo dell’aria sottocoperta è un aspetto importante durante la navigazione. Per quel micromondo che è la barca, vuol dire avere aria fresca e quindi una minore tendenza all’umidità, alla permanenza di aria viziata, e più largamente alla regolazione dei flussi di aria in entrata o in uscita che sono fortemente dipendenti dalla direzione del vento.

Per ovviare a questa dipendenza, ci ha pensato una società francese chiamata Innov’vent: è lei ad aver inventato Rotowind,  osteriggio girevole e quindi regolabile a seconda della direzione del vento. Ciò permette una regolazione del flusso di aria che entra ed esce dalla barca, e se questo potrà sembrarvi a primo acchito solo un accessorio, pensate a quanti sono i casi in cui il ricambio d’aria risulta essere importante. Ad esempio, nel caso di fumi di cottura in cambusa, agevolerebbe tanto se si è impertinenti ad optare per il fritto misto.
Rotowind si presenta anche come una soluzione di risparmio energetico, poiché diminuisce l’uso di condizionatori o aeratori elettrici, e specialmente per piccole imbarcazioni questo non è un aspetto da sottovalutare. Un’altra ipotesi, purtroppo a volte trascurata, è quella di un principio di incendio nel sottocoperta: un’efficace aerazione permetterebbe alla diradazione dei fumi di combustione, e quindi ad una più facile individuazione dell’incendio, agevolando la sua estinzione.

La gamma Rotowind comprende moduli di osteriggi montabili su una gran varietà di barche, e possono essere montati su profili di passauomo sia circolari che rettangolari. Il funzionamento è semplice: una volta rimpiazzati, gli osteriggi possono essere orientati a 360°, in modo da permettere la regolazione del flusso d’aria, a seconda che si proceda sopra o sotto vento, permettendo quindi una varietà infinita di regolazioni.

Disponibile in tre gamme, R, S, ed F, Rotowind può essere customizzato  anche in Kevlar o in carbonio, a seconda delle esigenze.

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