Molto spesso mi capita di vedere barche con vele mal regolate, sventate o addirittura troppo cazzate, segno evidente che l’equipaggio non conosce troppo bene il “motore” della propria imbarcazione.
In pratica è come se uno andasse in macchina senza mai cambiare marcia continuando a spingere sull’acceleratore senza che ciò comporti un incremento della velocità.
Purtroppo in molte scuole vela non si trasmette l’insegnamento del corretto uso delle vele e la loro regolazione durante una normale navigazione. In realtà molto spesso ciò accade per pigrizia o per poca voglia di fare fatica da parte degli stessi armatori o presunti skipper. Personalmente considero la cosa molto strana, perché non vi è cosa più bella di vedere una barca con vele ben tagliate e regolate.
Inoltre i proprietari delle barche molte volte si lamentano delle prestazioni del loro scafo solo perché sono incapaci di regolare la tela come dovrebbe essere fatto. Si vedono in giro per porti barche con vele che sembrano mutande stese al sole.
Di seguito cercherò di descrivere, in sintesi, un metodo efficace per far capire come sia possibile con un po’ di attenzione, navigare con vele ben regolate. Se osserviamo la situazione tipica di una barca da crociera dotata di rollaranda e rollfiocco di bolina con 15 nodi di vento, che naviga con la randa tutta piatta, senza profondità giusto per dare potenza, con il carrello del trasto al centro e cazzato a ferro. Se poi vediamo il genoa, con il punto di scotta completamente spostato a prua, si capisce perché questa difficilmente non riuscirà a bolinare.
In questa situazione tipica basterà eseguire alcuni accorgimenti per far camminare la barca. Innanzi tutto è bene che il carrello del geona, in bolina, sia sempre in posizione più arretrata della metà così da permettere alla vela di conferire portanza alla randa. Si ricorda che di bolina è la randa che permette di risalire e chiudere l’angolo, mentre il genoa dà potenza e portanza.
Se la randa è troppo cazzata, la vela non avrà la sufficiente curvatura per avere quella giusta portanza e velocità. In questo caso sarebbe sufficiente lascare un poco la vela mestra e portare il carrello sopravento, così d’aumentare l’angolo d’incidenza della vela sul boma.
Con queste semplici regolazioni anche una barca da crociera con 15 nodi di vento riesce a spuntare delle buone velocità, pur mantenendo un angolo di bolina di tutto rispetto.
Questa situazione che ho sopra descritto accade normalmente a molti proprietari di barche a vela che si concentrano troppo sul mezzo e dimenticano che la vela è soprattutto uno sport di cui si devono necessariamente apprendere le regole ed i segreti, altrimenti è meglio comprarsi una barca a motore.