Chi si accinge ad acquistare o a manovrare in qualche modo una piccola imbarcazione, specialmente a motore, spesso sconosce le regole di precedenza che in mare sono abbastanza diverse rispetto che in strada, sulla terraferma.
Per prevenire gli abbordi in mare sono da fissare alcuni concetti di base, abbastanza semplici. Prima di tutto dobbiamo sapere che le barche che navigano a vela hanno la precedenza su quelle che navigano a motore. Non basta infatti che la barca abbia fisicamente le vele per avere la precedenza in ogni caso – può sembrare ovvio, ma non per tutti – ma deve navigare con le vele al vento.
Le barche a vela, comunque, devono dare la precedenza alle barche impegnate nella pesca oppure alle barche con ridotta capacità di manovra. In condizioni pari, invece, per due barche che avanzano l’una verso l’altra, quella con mure a sinistra deve dare la precedenza a quella con mure a dritta. Se la barche navigano con le stesse mure, ha diritto di precedenza quella che naviga sottovento.
Se le barche sono in rotta di collisione, entrambe devono accostare a dritta e non solo una delle due. Ciò può far comprendere quanto debba essere grande l’attenzione durante la navigazione, cercando a volte di andare oltre le regole per capire le intenzioni dello skipper che governa la barca che abbiamo vicino, o che avremmo avuto addosso.
Navigando in spazi stretti, come in un canale, le barche devono muoversi a sufficiente distanza di sicurezza – così come durante la manovra di sorpasso – e in questo caso occorre tenere la destra, proprio come si fa in strada. Più grande è la nave con cui avremo a che fare, maggiore dovrà essere la distanza che dovremmo mantenere da essa.
Infine, quando si naviga a motore ha la precedenza la barca che naviga a dritta: se ci accorgiamo che è visibile la luce rossa dei fanali di via della barca si dà la precedenza, se la luce è verde la precedenza sarà la nostra.
Trovo estremamente riduttive e incomplete le spiegazioni inerenti le precedenze in mare. Innanzitutto bisogna dire che generalmente una barca a vela ha precedenza rispetto ad una a motore solo ed esclusivamente perchè non ha possibilità di manovra per 360 gradi a differenza di quella a motore che può manovrare in qualsiasi direzione. Infatti la barca a vela spostandosi grazie al vento ha un angolo morto dove non riesce ad avanzare e cioè quando si trova ad avere il vento proveniente da prua. Ma ci sono molti casi in cui nonostante questo handicap la barca a vela debba dare precedenza ad una a motore e cioè: quando ha rotta raggiungente (semplificando quando arriva da poppa), oppure quando incontra una nave che non governa (timone rotto o motore in avaria per esempio), con manovrabilità limitata (posacavi), condizionata dalla propria immersione (una petroliera in basso fonadale), una nave in pesca e per ultimo una nave che entra o esce da un porto. In ultimo una cosa da tenere bene a mente e che molti ignorano è che una barca a vela risulta essere a vela solo quando naviga con le vele al vento e il motore spento. Una barca a vela con vele ammainate e motore acceso è una barca a motore a tutti gli effetti e deve “obbedire” alle regole di precedenza di queste ultime. Una barca a vela che naviga con le vele ma anche con il motore acceso deve esporre un cono rovesciato a prua che sta ad indicare che si naviga a motore e che quindi si perdono tutte le precedenze che si avrebbero navigando a vela. Ciao!