Pescare a mare è una di quelle cose che divertono e che rilassano, allo stesso tempo. Si tratta, infatti, di uno sport, infatti, che vanta una folta schiera di appassionati: dai pescatori esperti ai neofiti della canna da pesca.
La pesca a mare può essere fatta anche dalla spiaggia e, quando capita, con un po’ di fortuna, può abboccare anche del pesce abbastanza pregiato. Infatti, ci si può imbattere nelle mormore piuttosto che nel sarago. In entrambi i casi, si tratterà di una pesca a mare di grande soddisfazione, in quanto questo tipo di pesci sono considerati di una certa bontà.
Ciò che conta, comunque, è la volontà di trascorrere qualche ora all’aria aperta, dilettandosi nella pesca a mare e senza l’assillo di pescare tanti pesci ad ogni costo. Chi volesse praticare la pesca a mare, può dotarsi di una canna da pesca a lancio, del tipo che viene chiamato ‘bolognese’. Una canna da pesca, cioè, telescopica che ci darà la possibilità di lanciare la nostra lenza lontano dalla riva, a buona distanza.
Per la pesca a mare della mormora, del sarago o della orata, l’esca può essere rappresentata dal classico gamberetto conficcato negli ami piuttosto che una pasta di pane mischiato al formaggio andato a male, il tutto impastato con acqua. Qualcuno giura sulla bontà di questo tipo di esca. La canna bolognese sarà accoppiata ad un buon mulinello a recupero rapido, possibilmente in acciaio inox, per evitare ruggine da salsedine.
Con un buon lancio lungo, da riva o da scoglio, possiamo sperare nella pesca del sarago, presente nelle acque del meridione in grandissimo numero. In tal caso, l’esca migliore è il verme ma, qualcuno non disdegna pezzi di molluschi.
Il sarago si trova non lontano dalla costa, in fondali sabbiosi e, comunque, anche in acque portuali. La primavera, inoltre, dovrebbe essere uno dei periodi migliori per la sua pesca, potendosi trattenere fino a tarda sera. Magari con un esemplare di 3 kg pescato di fresco.
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