Si dice che un sintomo della vitalità del settore della nautica da diporto sia il numero di patenti rilasciate in un anno dalle varie scuola abilitata. Da un punto di vista puramente analitico le principali variabili, che determinano un aumento o una diminuzione dello sviluppo della nautica da diporto, risiedono proprio nel numero di nuove patenti rilasciate.
Questo sintomo può indicare un trend positivo o negativo rispetto alla tendenza generale del mercato nautico, dato che la maggior parte dei neo armatori prima deve necessariamente dotarsi della patente nautica. Nella realtà l’istituzione del permesso di poter condurre unita da diporto superiori ai 10 metri non sempre corrisponde ad una reale esigenza del diportista.
Personalmente, pur andando in barca da oltre 35 anni, ho effettuato l’esame di abilitazione senza limiti solo negli ultimi 5 anni dato che, per esigenze di lavoro, dovevo assumere il comando di barche da diporto.
Nella mia mentalità e formazione nautica veniva prima la necessità di imparare a saper andare per mare e poi, solo successivamente, di acquisire un’abilitazione, che per certi versi e del tutto teorica ed in alcuni casi assurda.
Molte scuole “serie” cercano di insegnare ai propri allievi come si va per mare, seguendo corsi che durano alcuni mesi, altre, molto meno , prometto di farti diventare “comandante” solo dopo un bel weekend. Sta di fatto che con l’obbligo della patente nautica per le imbarcazioni da diporto molti aspiranti marinai, anche senza nessuna esperienza, si buttano alla ricerca spasmodica del tanto caro pezzo di carta, quale unico strumento valido per “garantire” loro la possibilità di scorrazzare impunemente per mari e porti.
La cosa assurda è che si vedono persone che non hanno nessuna esperienza di mare al comando di barche da 15- 18 metri, senza neanche essere in grado di fare un ormeggio serio od un accosto corretto. A questo punto mi chiedo che senso ha avere una patente se poi nella stragrande maggioranza dei casi i possessori sono degli emeriti “ignoranti” di tutto ciò che riguarda la navigazione?
Non sarebbe meglio istituire un sistema per cui prima di arrivare all’esame della patente si debba dimostrare di aver assolto una serie di corsi teorici e pratici partendo dal livello base, per poi proseguire sino alla possibilità di ottenere un attestato di Yacht Master Off-Shore, come accade in altri paesi Europei, con tradizioni marinaresche molto radicate e forse maggiori anche delle nostre?