Mi è appena giunta la notizia che i Glénans, la più grande e famosa, scuola europea organizzerà uno stage nel mese di Febbraio 2010.
Al contrario della maggior parte delle scuole veliche, soprattutto quelle italiane, che durante l’invero vanno in letargo, i maestri dei corsi d’altura hanno studiato uno stage appositamente per i velisti del vecchio continente.
La location delle Canarie, dove si svolge lo stage, è una novità in assoluto nel panorama delle offerte didattiche dei Glénans, dato che sino ad oggi l’arcipelago era stato oggetto di tappe e soste tecniche, per preparare le traversate oceaniche verso i Caraibi.
Uno stage di 3° livello, con partenza ed arrivo a Tenerife, che si propone di navigare in un bacino incantato, alternando zone e paesaggi lussureggianti ad aride rocce vulcaniche, che si tuffano nell’oceano incontaminato e dalle immense profondità.
La formazione prevede la possibilità di migliorare la propria conoscenza delle tecniche di navigazione, sia d’altura che costiera, con particolare attenzione alle norme di sicurezza durante gli atterraggi notturni e gli ancoraggi nelle baie.
Visto il clima mite, sempre attorno ai 20° , ed i venti costanti che spazzano l’arcipelago durante la stagione invernale, il corso non deluderà certo chi ricerca le condizioni ottimali per andare a vela.
Inoltre la preparazione degli istruttori è garantita da una formazione pedagogica di tutto rispetto, fiore all’occhiello della scuola Bretone – anche se la sede principale è a Parigi -.
Un’occasione unica per chi vuole cimentarsi con la vela in Atlantico ad un prezzo molto competitivo che si aggira all’incirca sui € 650. Dal prezzo sono esclusi i viaggi, andata e ritorno, da Santa Cruz il cui costo, peraltro, non dovrebbe essere molto oneroso, visto il periodo e la possibilità di usufruire di voli Low Cost direttamente dall’Italia.
L’unico neo è che non sempre si trovano istruttori bilingue, italiano-francese, per cui chi non mastica molto l’idioma di Bonaparte, potrebbe avere qualche difficoltà nell’interagire con gli altri membri dell’equipaggio.
Certo, questo inconveniente non fermerà chi nutre il vero amore per la vela e come dicono i francesi: “ ça va sans dire”. Per info: [email protected]