Il naufragio della Costa Crociere Concordia, la nave probabilmente più famosa del Gruppo, fa venire alla mente l’affondamento del Titanic. Le vittime, purtroppo, sono salite a 6, mentre si contano 16 dispersi, ma la speranza che siano ancora vivi si è ridotta al minimo. I vigili del fuoco continuano la loro corsa contro il tempo, si teme, infatti, l’arrivo di una mareggiata.
Quando succedono eventi drammatici come questi, si ha bisogno di riposte e si cercano con ansia i colpevoli. In questi giorni, si è fatto un gran parlare delle responsabilità del comandante, che, mentre la Concordia colava a picco, se la sarebbe data a gambe levate.
Ma sembra che le cose siano andate in modo diverso, come testimonia su Facebook Katia Keyvanian, un membro dell’equipaggio che sostiene di essersi imbarcata il 13 gennaio per sostituire una collega della Concordia:
Vorrei poter rispondere alla marea di idiozie e falsità che sono state dette. Per il momento ne dico solo una poi, quando potrò, scriverò di più. Abbiamo evacuato, al buio, con la nave piegata su un fianco 4000 persone in meno di due ore! Gli incompetenti non sono in grado di fare questo. Non è vero che il Comandante è sceso per primo, io ero sull’ultima lancia, e lui è rimasto attaccato alla ringhiera al ponte 3, mentre la nave affondava.
Quale sia stata la dinamica dell’incidente sarà presto chiarita, la scatola nera, infatti, ha già cominciato a “cantare” ed entro un paio di giorni sapremo se questa tragedia poteva essere evitata e chi è il responsabile.
Intanto, la preoccupazione cresce per la mareggiata prevista per la giornata di giovedì. Per oggi le ricerche sono state sospese a causa del mare mosso, che ha già causato lo spostamento dei una decina di centimetri della nave. La Costa Concordia, naufragata venerdì scorso davanti all’isola del Giglio, poggia su un fondale basso ma dista solo 20 metri da un gradone profondo 90 metri.
Capisco che si voglia difendere il Comandante, ma quello che inchioda questo sciagurato è il fatto che gli stessi uomini dell’equipaggio tra cui il Commissario di Bordo non sono scesi dalla Nave mentre il Tizo, di cui mi vergogno a pronunciare anche il nome, invece era comodamente al sicuro. Un comandante ha il dovere è l’obbligo finché la nave non cola a picco di rimanere a bordo e visto che la Concordia si è solo spiaggiata e non è affondata lo stesso doveva restare a bordo sino a quando si fosse accertato che nessun superstite fosse ancora a bordo!. Le sue responsabilità sono chiare ed è per questo che è finito in carcere.
Sono d’accordo con te, la scatola nera nei prossimi giorni ci dirà la verità, ma sono quasi certa che la responsabilità di questa tragedia che si poteva evitare, sia la sua, e credo che non siamo i soli a pensarla in questo modo. Sono immensamente dispiaciuta per le vittime e per i sopravvissuti, ma ancora di più per quelle persone che sono salite a bordo con l’idea di fare un viaggio di piacere e che non faranno più ritorno alle loro case.
Questa tragedia dovrebbe farci riflettere sul modo molto approssimativo di molti comandanti di grandi navi di andare per mare. Ma sai quante volte mi sono dovuto fermare per far passare uno di questi mostri, anche se avevo il diritto di rotta? Loro quando vedono una barca da crociera se ne fregano e tirano dritto, mentre tu devi fermarti per non trovarti in condizioni di difficile manovra. Mentre uno scoglio lo sentono…….una piccola barca e come un moscerino sul parabrezza!! Mi spiace per i passeggeri ma questo è il destino di chi vuole navigare su certe tipologie di navi da crociera!!!
Personalmente, non sono mai salita a bordo di una nave crociera, né mi affascina, per essere proprio onesta. Non so quale sia la politica di Costa Crociere per scegliere il suo personale, sta di fatto che Schettino è al centro di una bufera, e se è lui il responsabile come credo, dovrà pagare. Non si gioca con la vita.