Mylius 14 e 55, il piacere della velocità.

mylius14e55

La maggior parte dei velisti sogna da sempre una barca bella, comoda per amici e parenti quando si è in crociera, e velocissima quasi come se fossero sempre impegnati in regate. Il cantiere Mylius in quest’ottica ha varato il nuovo !4 e 55, frutto delle esperienze maturate con l’altro modello 11e25.

Lo scafo si presenta con entrate sottili, l’utilizzo di fibre di carbonio per la costruzione ed un dislocamento dove il 50 % del peso è nella chiglia. Se poi valutiamo la moderata larghezza complessiva al galleggiamento, capiamo subito di trovarci di fronte ad una barca il cui spirito corsaiolo non è del tutto secondario.

Chi l’ha provata mi riferisce delle sue ottime doti velocistiche sia di bolina stretta che con le più consone andature portanti. Al timone la barca risponde sempre bene ad ogni variazione di angolo, senza mai affaticare il timoniere. La stabilità di rotta è sempre ottimale e la barca reagisce a ogni piccolo incremento del vento sbandando senza tirare all’orza, mentre le accelerazioni sono quasi sempre istantanee.

La coperta si presenta molto pulita, con una tuga e paraonde uniti in una sola forma. Seguendo le linee di tendenza gli oblò sono a filo,  mentre i rinvii delle manovre correnti , che passano in appositi tunnel ricavati nella tuga, risultano invisibili. Il grande prendisole poppiero e la finestratura sulla parte poppiera della tuga, restano segno inconfondibile del cantiere. La zona relax di poppa viene completata dalla plancetta per il bagno ad apertura elettro-idraulica e dal tavolo a scomparsa nel pozzetto.

Il trasto della randa è posizionato alle spalle della timoneria ed è assistito da un apposito winch elettrico, che facilmente può essere comandato dal timoniere.

Gli interni sono discretamente ampi anche se il baglio massimo è abbastanza contenuto. La cabina di prua gode di ottime dimensioni, cosi da poter ospitare anche un grande bagno con box doccia separato.  Molto sacrificata la discesa, date le dimensioni  sottodimensionate del tambuccio, soprattutto quando si naviga con la capottina alzata.

Molto ben concepita la dinette a U che anche se sacrifica l’entrata della cabina di dritta, aumenta i vantaggi  in termini di convivialità. I materiali sono di ottima qualità e le rifiniture sempre molto accurate, così come l’attenzione ai particolari. Molto ben progettata è l’accessibilità al motore – Yammar 55 hp – che sfilando il fondo del vano dell’autogonfiabile, nel pozzetto, viene praticamente messo a nudo, così da rendere agevole ogni intervento.

In sostanza un progetto ben riuscito che denota la capacità del cantiere di porre cura sia alle linee progettuali, che alla comodità e vivibilità a bordo in ogni condizione di utilizzo, dalla regata alla crociera famigliare.

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