Molto spesso quando si provano delle barche si possono provare sensazioni forti come non mai anche se non sempre è possibile descrivere quello che una sta vivendo.
Quando ebbi la fortuna di salire sul Morgana 72′, lo sloop «one off» realizzato dal cantiere Arredomar di Sergio e Renzo Marchi, cantiere che dal 1927 regala al mondo della nautica da diporto imbarcazioni di prestigio, la vela prese una dimensione diversa molto simili a quella di volare.
Dopo anni di navigazione e di soddisfazioni date ai suoi proprietari il Morgana è entrato a pieno diritto tra le barche prestigiose di cui il tempo e la fama esaltano le qualità e doti stilistiche e di navigabilità. Le prestazioni ed il comfort sono favorite dal fatto di essere stata commissionata al cantiere libera da qualsiasi vincolo nella forma e nelle dimensioni, lavorando insieme su di un progetto sviluppato per linee nuove, pulite ed essenziali, pertanto il progetto è assolutamente improntato alla ricerca del meglio in termini di prestazioni a vela.
Il risultato, è stato impressionante con un’imbarcazione esclusiva destinata a mantenere un sottile equilibrio tra proporzioni della carena filante, dimensioni, spazi liberi in coperta e comodità di una signorile disposizione degli interni che soddisfano anche l’armatore più esigente in fatto di comodità.
La barca è stata concepita per regatare sotto le norme del regolamento IMS, ma potrà comunque partecipare a regate di classe I.O.R. sotto i 70′ di rating. Il Morgana 72 è senza dubbio è un esempio di ricerca di prestazioni veramente superiori alla media sia in termini di velocità che di qualità marine, venne sviluppato ottimizzando l’idrodinamica e la struttura, con una carena ad alto coefficiente prismatico, con sezioni tondeggianti e minima superficie bagnata, mentre il piano velico frazionato ad alto allungamento ed un piano di deriva al minimo della superficie possibile.
L’innovativa struttura a sandwich in fibra di kewlar e vetro «R» impregnato con resina epossidica e gli allestimenti interni, interamente realizzati con pannelli in sandwich di teak e di termanto, rendono possibile un dislocamento inferiore alle 28 tonnellate con una percentuale di zavorra ai livelli di un «maxi» da regata.
La soluzione di valorizzare un piano velico semplice è stata improntata verso una grande semplicità nelle manovre correnti, così da poter condurre la barca con equipaggio ridotto. Randa full-batten, sistema di avvolgi fiocco e trinchetta strutturale avvantaggiano le manovre anche con vento sostenuto. Tutti i winch sono servo assistiti da un sistema idraulico che agevola lo sforzo dei “tailer“.
Sottocoperta si è posta particolare attenzione e cura nella disposizione degli ambienti per renderli veramente a misura d’uomo, capaci di garantire privacy e vivibilità di alto livello. Oltre alle tre cabine doppie con bagno e doccia indipendenti, vi è una grande sala con zona bar, mentre la zona carteggio delimita la parte croceristica da quella regalante.
Certamente una barca unica dallo scafo super performante che non a caso è definita la fata del mare, viste le magie che sa regalare ai pochi fortunati che hanno potuto assaporare le sue doti veliche.