Individuare sulle immagini da satellite le nubi, cui possono essere associati i temporali, è di fondamentale importanza per le previsioni meteorologiche dedicate alla sicurezza della navigazione. Infatti sui mari, ove sono scarse le osservazioni di tipo tradizionale, diventa oltremodo indispensabile poter utilizzare le grandi potenzialità offerte dal satellite.
Nelle immagini da satellite all’infrarosso (IR), le varie tonalità di grigio corrispondono a diverse temperature: le tonalità più scure a temperature più elevate e quelle più chiare a temperature più basse. In particolare, le nubi cui possono essere associati i temporali si individuano con una certa sicurezza, in quanto appaiono molto chiare e brillanti, poiché la loro sommità è piuttosto fredda, spesso formata da aghi di ghiaccio.
Una volta individuata una nube temporalesca, è importante conoscerne la quota in quanto spesso l’intensità di un temporale è legata allo sviluppo verticale raggiunto dalla nube stessa.
Il radiosondaggio viene eseguito sull’Italia, ogni sei ore, su alcune località mediante le radiosonde. Queste sono apparati equipaggiati con sensori per rilevare alcuni parametri meteo, tra cui la temperatura, e con una radio trasmittente che invia le misurazioni ad una stazione ricevente a terra. La sonda viene portata in quota da un pallone, gonfiato ad elio, ad una velocità costante. Si individua in questo modo, per una zona circolare dell’ordine di 250 Km intorno alla stazione di radiosondaggio, la temperatura che compete a ciascuna quota.
Un altro metodo per individuare la presenza di temporali è quello di localizzare, su una vasta area, le scariche elettriche. Per comprendere come possa essere individuata, in un dato momento, la posizione delle scariche su una vasta area, basta considerare che un fulmine determina una perturbazione del campo medio elettrico della terra. Questa perturbazione si propaga verso l’esterno, in tutte le direzioni, alla velocità della luce. Tale propagazione è simile a quella che si può riscontrare in acqua calma, quando vi si getta un sasso. Dalla comparazione del tempo di arrivo della perturbazione in località abbastanza lontane, si può determinare il punto ove è in corso il temporale.
Il sistema utilizzato impiega tre stazioni nell’area europea, una nell’Inghilterra meridionale, una a Gibilterra e una a Cipro, e permette di individuare i fulmini a centinaia di miglia e di determinare la loro posizione con l’approssimazione di 5 chilometri.