Il ministro dei trasporti è stato invitato all’inaugurazione del Salone di Genova ed ha dichiarato che adesso è necessario interrompere la proliferazione di leggi che uccidono il settore.
L’economia del mare deve ripartire, è una necessità per l’economia italiana e per gli armatori. Il presidente dell’UCINA è convinto che dopo sei anni di flessione, adesso, si può ripartire e il settore nautico può tornare a crescere. È necessario però che ci sia anche l’intervento governativo.
Il ministro dei Trasporti invitato all’inaugurazione del Salone, allora, dice che adesso è necessario concentrarsi sugli aspetti normativi ed evitare di promuovere leggi che in passato hanno ucciso la nautica. Imprenditori e osservatori hanno dimostrato tutto il loro entusiasmo anche perché sanno di essere un settore in cui l’eccellenza del made in Italy è visibile e reale.
Nella ripartenza devono essere coinvolti tutti gli attori: chi possiede una barca, per esempio deve essere orgoglioso della sua proprietà e gli altri non devono osservarlo come un privilegiato presumendo che sia anche un evasore. È nel cambio di atteggiamento una delle chiavi di svolta di questa rivoluzione del mare.
Il ministro è consapevole del fatto che la crisi ha soffocato in pochi anni il settore, portando il fatturato della nautica da 6 a 2 miliardi di euro, per questo il Governo deve intervenire in modo diretto, ad esempio agendo sull’IVA. Si chiede, nel dettaglio che l’Iva per coloro che attraccano la barca nei porti, sia del 10 e non del 22 per cento.
Il presidente dell’UCINA, l’unione dei costruttori di barche, presente a Genova al fianco di Lupi, ha ribadito che il 2014 sarà l’anno di ripresa della nautica. Il settore riprenderà a crescere e si traccerà la strada per l’evoluzione futura. Lupi promette al contempo d’intervenire sui porti, per poi valutare la proposta sull’Iva.