Chi ben comincia… ma nella vela non si è a metà dell’opera. Anche se Luna Rossa ha dimostrato di saper colmare il gap e riportare ottimi risultati, ha di fronte a se avversari agguerriti (vedi Energy Team), espertissimi (vedi i kiwi), apparentemente insormontabili (vedi Oracle). San Francisco ha il sapore di un banco di prova più che ostico ma non per questo meno entusiasmante.
Sicuramente il tour de force che ha messo in piedi un team, un AC45 e un AC79 costruita in tempi di record in Nuova Zelanda anche grazie all’accordo con Emirates Team New Zealand. Al timone c’è il riminese Max Sirena, ormai veterano della vela, aiuto prodiere nel 2000 quando Francesco De Angelis spinse Luna Rossa alla vittoria contro America One per 5-4 e all’inutile assalto ai giganti Black Magic ad Auckland.
A Newport, santuario dell’America’s Cup (12 regate dal 1930 al 1983), Luna Rossa ha vinto le regate di flotta e ha sconfitto i Kiwi al match race arrivando terzi. A Venezia è stata la barca più veloce ed è arrivata in finale al mach race con Artemis. A Napoli un’altra vittora al fleet race e ancora un’altra sconfitta al match race con gli svedesi.
E’ inopinabile che Oracle ha dominato quest’edizione ma non bisogna dimenticare che manca quasi un anno alla Louis Vuitton Cup e i margini di miglioramento sono tutt’altro che ristretti. Aprile e maggio potrebbero essere invece il periodo giusto per volare sulle ali dell’entusiasmo visto che l’AC World Series si concluderà con le gare di Venezia (dal 16 al 21 aprile 2013) e Napoli (dal 14 al 19 maggio 2013).
Ci sarà perfino un supercomputer a dare man forte alla fluidinamicità dello scafo. Grazie a sofisticatissimi calcoli risolti in un tatter d’occhio, Lagrange fornirà interessantissimi dati come a simulare una sorta di galleria del vento applicato alle normali condizioni del mare. Ma alla fine tutto sarà affidato alle braccia, all’intelligenza e al fiuto dell’uomo.