Lo yacht come scelta di vita

Lo yacht è una scelta di vita e anche per il design delle imbarcazioni del futuro bisogna lasciare libero spazio ai creativi. È questo ciò che viene fuori dalla Prima Italian Yacht Design Conference tenutasi al Politecnico di Milano e organizzata da As.Pro.Na.Di, l’Associazione Progettisti Nautica da Diporto.  

“L’Italia ha un vantaggio rispetto al resto del mondo – ha detto il progettista e presidente di As.Pro.Na.Di, Giovanni Ceccarelli -: è in grado di produrre manufatti unici per quanto riguarda stile e funzionalità. E’ il vero valore aggiunto del made in Italy. Il futuro del design è per i clienti che vedono il mare non più come status symbol ma come scelta di vita“.

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Questo modo di pensare può essere esteso dal settore grandi yacht (nel quale l’Italia è leader nel mondo con marchi come Ferretti o Azimut), al settore delle imbarcazioni da diporto.

“Il design non è forma, ma è consistenza nell’uso dell’innovazione – ha sottolineato l’americano Chris Bangle, per 17 anni designer di auto per BMW e ora impegnato anche nella nautica -. Non c’è limite alla fantasia, si tratta solo di trovare il giusto equilibrio tra innovazione, uso dei materiali ed esigenze del cliente”.

Si tratta di un’indicazione precisa del fatto che la nautica mondiale – e quella italiana in testa – sono pronte a entrare in una nuova fase: quella degli yacht disegnati e realizzati in funzione del cliente. In fondo nel mercato globale non è più necessariamente lo sceicco arabo o il magnate americano o russo ad acquistare un’imbarcazione, ma può essere anche il diportista appassionato. Negli Anni ’70 si comprava lo chalet in montagna. Oggi punta allo yacht.

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