Dopo che l’agenzia delle entrate ha ribadito l’imponibilità ai fini dell’IVA del posto barca, nonostante la pronuncia delle Corte di Cassazione che affermava il contrario, rimane invariato il problema di ogni neo armatore: trovare un posto barca a prezzi competitivi.
Certamente negli ultimi anni sono state realizzate numerose marine sia in mare Adriatico che nel Tirreno così da aumentare l’offerta di ormeggi, ma senza che questo abbia comportato una diminuzione dei canoni di affitto del posto parca. Se poi guardiamo i posti disponibili nell’Italia del sud, beh la situazione resta ancora molto difficile, soprattutto se rapportata ad altre realtà concorrenti come la Grecia, Tunisia e Turchia, dove la ricettività è molto superire ed i prezzi sono assai inferiori.
In alcune regioni, grazie anche all’intervento dei privati, sono state completate molte strutture portuali dedicate al diporto nautico. Basta pensare alla Liguria dove sino a qualche anno fa era quasi impossibile trovare un posto barca, mentre ora con la realizzazione di nuovi porti turistici – Genova, Loano, Imperia – la disponibilità dei posti barca è nettamente aumentata.
Purtroppo molti imprenditori, seguendo una politica fondamentalmente sbagliata, stanno privilegiando le strutture portuali che possono ospitare barche dai 15 metri in su, mentre quelle di stazza e lunghezza inferiore vengono discriminate nella convinzione che si possa guadagnare di più solo con i “nababbi” proprietari dei mega yacht.
In alcuni porti è difficile se non impossibile trovare uno scivolo per alare il proprio gommone, quasi il settore delle piccole imbarcazioni da diporto fosse considerato di serie B se non C, mentre in termini numerici il maggiore fatturato è proprio generato dal settore dei natanti.
Speriamo che in breve tempo questo settore possa sviluppare nuove politiche, sia di carattere economico che di tipo strutturale, dato che il nostro paese può vantare circa 8000 km di coste, mentre la ricettività nel settore del diporto è inferiore a quella di altri paese europei, che per primi hanno sviluppato politiche incentivanti, mentre noi consideriamo ancora la nautica da diporto solo un lusso per pochi eletti.