Negli ultimi decenni i cantieri hanno quasi smesso di costruire barche al di sotto dei dieci metri, quasi come se il velista medio fosse disposto a comprarsi solo scafi di classe superiore. Nel mondo dei cosiddetti natanti senza patente, per legge italiana, solo i cantieri francesi hanno sempre investito e prodotto barche di qualità.
La tradizione transalpina delle barche piccole resta immutata, forse grazie al fatto che in terra di Bretagna si corrono regate come: la Solitarie du Figarò, la Minitransat, eec., per cui molti velisti iniziano a farsi esperienza su scafi mignon.
Da noi, dove per poter condurre uno scafo a vela è obbligatoria la “Patente nautica”, non importa se presa in un solo weekend grazie a compiacenti scuole nautiche, il legislatore si è inventato la formula delle barche sotto i dieci metri , i cosiddetti natanti, per i quali non è richiesta nessuna prova d’esame. L’assurdità sta tutta qui.
La maggior parte dei cantieri, che vendevano nel mercato peninsulare, hanno smesso d’investire nel settore sotto i dieci metri, convinti che la produzione non sarebbe stata assorbita dalla potenziale clientela. A causa di ciò l’usato ha subito un’impennata delle richieste, che ha provocato una lievitazione abnorme dei prezzi. Basti pensare che sino a due anni fa un Comet 910 degli anni settanta veniva venduto tra i 25/30 mila euro.
Recentemente molti cantieri, visto la crisi mondiale, hanno deciso di ritornare a produrre scafi di piccole dimensioni ,così da accontentare anche quelle fascia di mercato che prima poteva permettersi solo bache di seconda mano.
Gli svedesi di Hallber Rassy, consci del problema, hanno finalmente rinnovato il loro modello entry level presentando, negli ultimi saloni nautici, il nuovo HR 310, che sostituisce il HR 31MKII in produzione da oltre 16 anni.
Questo natante, unico nella sua fascia, può vantare la prestigiosa firma di un progettista del calibro di German Frers, noto ai più per aver disegnato scafi bellissimi e vincenti anche in Coppa America.
La barca è costruita con una solida stratificazione della vetroresina, ma con delle linee di carena moderne, un piano velico equilibrato con un genoa rollabile od autovirante ed un bompresso amovibile per murare un gennaker.
Il pozzetto è protetto dal classico paraspruzzi fisso, simbolo del cantiere, in alluminio e policarbonato. Gli interni sono molto ben rifiniti e luminosi, rivestiti da legni di pregio caldi e accoglienti. Il bagno è posto tra il quadrato e la cabina di prua, mentre la seconda cabina si trova a poppa.
Hallger Rassy, con questo rinnovato modello, propone un natante dalle prestazioni e dalla solidità straordinaria, adatto anche a lunghe crociere oceaniche ed il cui unico neo, forse, è nel prezzo di ben 139.000 euro. Del resto è noto il detto marinaresco:”chi più spende più naviga”….forse.