Dopo una partenza al limite, col favore di una finestra meteo molto rischiosa, il super equipaggio di Franck Cammas ed il suo maxi trimarano Groupama 3, sono riusciti finalmente a centrare un nuovo primato di velocità sulle 24 ore: 763,4 miglia di percorrenza.
Nella sua incredibile rincorsa verso il tentativo di record del Trofeo Jules Verne dopo alcuni giorni di stanca, con parecchi salti di vento e poca velocità, venerdì 19 febbraio Groupama 3 ha letteralmente bruciato ben 763,4 miglia in 24 ore, alla incredibile media di 31,8 nodi, grazie ad un vento favorevole di oltre 30 nodi. Una velocità tale da far impallidire anche il super trimarano BMW Oracle, il recente vincitore della Coppa America.
Lo skipper Cammas aveva deciso di ripartire domenica 31 gennaio dalla Francia per ritentare la conquista del Trofeo Verne, anche se le condizioni meteo non erano proprio favorevoli a causa delle continue perturbazioni che si susseguono sull’Atlantico e che non favoriscono una previsione azzeccata. Le stesse condizioni che Pascal Bidégorry ritiene ancora non favorevoli per lanciare la sua sfida con l’altro super trimarano francese Banque Populaire V.
Purtroppo Groupama 3 (lungo 31,50 m e largo 22), durante i primi giorni di regata, ha accumulato un ritardo di circa 200 miglia, rispetto alla tabella di marcia del detentore del record del Jules Verne, il catamarano Orange II di Bruno Peyron, a parità di giorni di navigazione che sono già diciotto. Ma l’equipaggio al comando di Franck Cammas è fiducioso di recuperare in fretta il gap. Ricordo a chi non lo sapesse che Groupama 3 si trova, in questo momento, nell’Oceano Indiano e dopo aver passato il capo di Buona Speranza, naviga sul filo del 45esimo parallelo sud, in direzione della Tasmania.
In generale tutti i più grandi navigatori considerano questo tratto di mare, tra i 40 ruggenti e i 50 urlanti, uno dei più pericolosi del mondo, ma anche quello che in questo tipo di regata può fare la differenza. Infatti a queste basse latitudini le perturbazioni ed i venti si susseguono incessantemente con intensità stabile oltre i 25/30 nodi, così che un equipaggio ottimamente preparato e con una barca a posto, può mantenere medie da record.
Per questo motivo sono convito che Franck Cammas non sia ancora sconfitto dato che di esperienza ne ha da vendere e di coraggio e preparazione pure. Forse gli manca un po’ di fortuna che il dio Nettuno però potrebbe riservagli nel proseguo della corsa e che spero vivamente ciò possa accadere, se non altro perché la dea fortuna di solito premia gli audaci e Franck di rischi ne ha presi già sin troppi.
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