Garibaldi e la nautica di Torre Annunziata regalano una lezione di educazione civica

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L’Italia nobile che riempie di orgoglio merita di essere raccontata. Stavolta la assume le fattezze di un uomo napoletano, investe il contesto nautico e continua a essere riferimento imprescindibile del senso civico che dovrebbe essere capisaldo della formazione individuale di ciascuno. Di fronte al pizzo c’è chi ha il coraggio di reagire, superando il terrore di quel che verrà e mettendo da parte ogni forma di condizionamento.

Accade – notizia resa pubblica qualche giorno fa – che a Torre Annunziata un imprenditore nautico sappia ribellarsi alle pretese economiche di due clan tra loro rivali. Le solite richieste di sempre avanzate nel polo nautico di Torre Annunziata: tanto all’uno, tanto all’altro; lavoro assicurato agli amici degli amici di quelli e idem con i parenti di quegli altri.

Operazione “Garibaldi”, l’hanno definita forze dell’ordine e inquirenti: un omaggio al coraggio dell’uomo vittima, come i colleghi di zona, del racket e costretto per quindici volte a pagare tangenti a entrambi i clan. Annotava tutto, come ha indicato ai carabinieri: con “attrezzi nautici destra” contabilizzava i soldi dati a uno dei due gruppi di malviventi e con  “attrezzi nautici sinistra” quelli consegnati ai rivali.

Tutto ciò fino a un certo punto: perchè poi l’esasperazione e il disgusto, l’insostenibilità di una simile situazione hanno convinto l’imprenditore a uscire allo scoperto. Il bilancio è di 11 arresti tra cui un minore ma quel che resta è un fortissimo esempio di educazione civica che vale quanto un articolo della Costituzione italiana.

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