Francis Joyon, l’uomo dei record

 

Il fatto che Francis Joyon abbia conquistato nel 2008, all’età di quarantanove anni, il record del giro del mondo in solitario senza scalo, mi fa sperare anche per quelli che alla sua stessa età stanno pensando di compiere un’impresa simile, possano avere qualche opportunità di successo.

La caccia ai record di percorrenza è sempre stata uno degli obbiettivi primari di Joyon si da quanto con il catamarano Commodore riuscì a conquistare il trofeo Jules Verne, impiegando meno di 80 giorni per compiere il periplo del globo in solitario.

Lo skipper Bretone, dal carattere schivo e riservato, si rese conto nel 2005 che la sua impresa sarebbe durata poco visto che altri si erano dedicati alla preparazione di questo tipo di competizioni.

A rovinargli i sogni fu l’inglese Ellen Mc Arthur che nello stesso hanno a bordo del trimarano B&Q riuscì ad abbassare il record di Joyon del 2004  di quasi due giorni tagliando il traguardo, posto tra il faro di capo Lizard e quello di Créach sull’isola di Ouessant, dopo solo 71 giorni dalla partenza.

A quel punto la sfida era stata lanciata è Francis non avrebbe potuto esimersi da raccoglierla. Subito si mise alla ricerca di munifici sponsor per poter ottenere un budget sufficiente che gli consentisse di costruire una barca più lunga e più veloce di quella della rivale.

La cosa formidabile di questo marinaio Bretone è che ha sempre corso con dei budget limitati spesso partecipando personalmente alla costruzione delle sue barche.

Per il nuovo trimarano IDEC II, Joyon si rivolse a due architetti di fama internazionale: Nigel Irens e Bonoit Cabaret. I due designer, pur sapendo di non poter spendere cifre esorbitanti, riuscirono comunque a realizzare una barca velocissima ma allo stesso tempo anche economica.

Per contenere i costi su IDEC II non fu installato nulla di high-tech così come tutte le riparazioni venivano eseguite, durante il tentativo di record, personalmente dallo stesso skipper per il quale salire in testa d’albero è una cosa normale anche quando ci sono condizioni meteo difficili.

Joyon si è formato velisticamente nelle mia stessa scuola i Glénans e da sempre ama ricordare i suoi primi passi fatti con i Mousquetaire o i Vurien alle mitiche Illes de Glénans. Anche se per molti Francis è considerato ormai uno skipper professionista nella realtà la sua grande passione rimane l’avventura e la sfida del mare sul quale da sempre naviga e dal quale ancora oggi riesce ad avere emozioni e spirito divino.

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