Fractional Onwership Concept, la barca in multi proprietà

Pilot Yacht

 

Dopo la case, le auto e gli aerei arriva sul mercato della nautica mondiale il nuovo Fractional Onvership Concept, vale a dire la multiproprietà. Sarà forse la crisi mondiale o il fatto che la maggior parte degli armatori sfrutta poco la propria barca, sta di fatto che il concetto di proprietà condivisa è arrivato anche nel mondo degli yacht.

La formula apparentemente è sempre la stessa: l’armatore compra una quota di una barca, generalmente una barca molto grande e lussuosa, al prezzo con il quale potrebbe comprarsi invece una barca più piccola e in cambio ne riceve l’uso per un periodo variabile dalle due settimane al mese, ogni anno. 

I vantaggi sono che, oltre alla quota, l’armatore non dovrà più preoccuparsi di nulla,  perché sarà la società di gestione a prendersi in carico di mantenere in perfetta efficienza la barca, così da poter sempre contare su un equipaggio professionale che vi porterà ovunque vogliate sia in Mediterraneo che ai Carabi.

In Italia la Pilot Yacht ha studiato questa formula di acquisto per un 65 piedi costruito in carbonio e realizzato  in un cantiere  Brasiliano, a firma del famoso architetto Bill Tripp.

Francamente non saprei dire se questa della barca in quota sia una buona formula o una specie di fregatura, come sono state per molti le case in multiproprietà, le quali, dopo un iniziale successo, hanno visto un clamoroso flop, dati gli elevati costi di gestione e  l’impossibilità praticamanete di usufruire del bene a disposizione.

In realtà molti armatori negli anni hanno comprato barche in società con amici o parenti e nella maggior parte dei casi hanno poi dovuto vendere le proprie quote o la barca stessa a causa dei continui litigi, sia riguardo al modo di utilizzazione che sui periodi sfruttabili.

Di fatto ciò che rende difficile la convivenza con altri proprietari è proprio il concetto di possesso della barca, che rispetto ad  una casa od a una macchina che conferisce maggiore unicità ed esclusività.

La barca è considerata da tutti i proprietari, skipper od armatori che dir si voglia, qualcosa di più di un mezzo: è quasi un “affetto”, una passione alla quale, per tradizione, si attricuisce persino un nome, riconosciuto anche dalle autorità marittime mondiali.

Molti non dicono la mia barca ma: il Guia, Via Così, Caffè Corretto, Il Moro di Venezia, Azzurra. ecc. solo per citare alcuni nomi tra i più famosi della storia.

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