Quando Michele Carnevale, grazie alla sua caparbia volontà di affermarsi nel mondo del diporto, riuscì dopo molto tempo a sviluppare le sue creature grazie anche alla gestione attenta ed oculata del suo nuovo cantiere, fu un successo immediato I prodotti in breve tempo incontrarono molto interesse sia tra gli appassionati del settore nautico, che tra gli addetti.
Ne è una prova lampante il 256 Flares, il piccolo/grande motoryacht, che al tempo proponeva interessanti risvolti anche di natura fiscale essendo omologato come natante – entro i 7,5 metri – , ma che in realtà superava i 9 e passa metri di lunghezza fuori tutto, abbinati ad una capace e sorprendente abitabilità interna.
L’eleganza di questo scafo la ritroviamo nelle sue finiture, nei particolari e soprattutto nel lavoro di ebanistica, frutto delle capacità ed abilità delle maestranze del cantiere, affidate a mani di seri professionisti e non di improvvisati manovali.
La vera qualità la si può toccare con mano nelle due cabine separate, nel bagno con doppio accesso e dimensionamenti eccellenti, nello spazio dedicato alla discesa sottocoperta, tutte rivestite e rifinite con materiali di ottima qualità.
Oltre al lavoro dei maestri d’ascia è possibile scoprire delle vere è proprie chicche la cui genialità è sottolineata da accattivanti e funzionali soluzioni solitamente ignorate nella maggior parte dei natanti.
Ne sono un esempio l’angolo beauty-case nella cabina armatore, il tettuccio apribile per arieggiare e illuminare il salone, la seduta pilota reclinabile per permettere l’apertura del piano cucina, tutti dettagli che al tempo erano proprio l’idea innovativa del progetto.
Questo fatto denota come il proprietario del cantiere prima di tutto è un marinaio che conosce e capisce cosa serve e cosa è superfluo in barca.
Oltre agli interni, sono ben studiati e proporzionati gli spazi esterni, dove ogni centimetro è sfruttato al massimo per offrire comfort e sicurezza.
Molto valide ed interessanti le prestazioni, ottenute oltretutto con una propulsione non esagerata, grazie a due Volvo Penta da 150 hp, a fronte di una stabilità di rotta e comfort di navigazione davvero eccellenti.
Certamente il 256 Flares rimane un natante che trascende dalla sua tipologia e dagli anni offrendo un prodotto complessivamente molto ben progettato è studiato che ancor oggi può garantire ai possessori ottimi realizzi dato che questo scafo è un pezzo molto ambito nel mercato dell’usato nonostante la crisi del settore del diporto.