Egemar, Liberty 29: mamma, li turchi!

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Tra i semicabinati ce n’è uno in particolare che riporta indietro nel tempo. Sarà quel fascino che fa venire in mente i film in bianco e nero, sarà quella carena dislocante che tanto stona con la società sempre piena di fretta quale è quella contemporanea. Liberty 29 di Egemar, invece, si lascia desiderare anche per la capacità di trasmettere tranquillità, rilassamento.

Altro che ritmi vertiginosi, altro che fughe alla cieca da una parte e dall’altra: il cantiere turco è riuscito a rendere – con mogano e teak a fare da cornice a un entrobordo da 40HP che garantisce una navigazione fino a 16 nodi – tutto il senso di una processione in mare che ha poco a che vedere con l’esigenza di andare veloci a tutti i costi. Lunghezza di 8,74 metri, larghezza di 2,45 metri: postazione di guida avanzata che consente di avere a disposizione in coperta uno spazioso pozzetto da arredare a piacimento.

A U e a L: i divanetti proposti dal cantiere sono, il primo allineato al disegno della poppa e l’altro collocato di fianco alla postazione di guida. Per gli ospiti, in questa maniera, sarà quasi come stare al timone e riuscire a percepire le sensazioni garantite dal contatto diretto con la sala di comando.  La sottocoperta, ancora, richiama alla memoria tutto il senso della tradizione marinara, per quella disposizione che si discosta dai modelli di ultima creazione e torna a interpretare lo stile e le forme di qualche anno fa.

Cuccetta a doppia V con angolo cucina composto di lavello, frigorifero, fornello; il locale bagno, staccato dal cucinino ha in dotazione il wc marino, il lavabo e l’oblò. A ben vedere, Liberty 29 è – nella struttura, nel concetto, nella messa a punto – fedelmente figlio di una Turchia di cui mette in evidenza anche le caratteristiche sociali più stereotipate: quello di un popolo che guarda al futuro ma è resta perennemente ancorato alle tradizioni della propria storia.

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