I lavori di rimozione della Costa Concordia subiranno uno slittamento nei tempi. Pur comprendendo la complessità delle operazioni a questo punto chiedo che l’Osservatorio sulla rimozione presieduto dalla Regione Toscana torni a riunirsi quotidianamente con aggiornamenti costanti in modo che la comunità gigliese da una parte possa avere un presidio con lo stato dell’evoluzione dei lavori e dall’altra le aziende incaricate relazionino in modo certo su tempi di rimozione.
Durante il suo intervento a Festambiente, il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli, ha annunciato un ulteriore slittamento delle operazioni di rimozioni della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio scorso presso gli scogli de Le Scole. Il consorzio italo-americano Micoperi e Titan Salvage, aveva inizialmente stimato i tempi di recupero del relitto entro dicembre 2012, poi a febbraio 2013, ora sicuramente non prima della primavera 2013.
Secondo un progetto dettagliato, la Costa Concordia sarà rimessa in assetto verticale, messa in condizioni di galleggiare, grazie all’istallazioni di cassoni di galleggiamento nella fiancata sinistra della nave e rimorchiata in uno dei porti in lizza per lo smantellamento (si vocifera Livorno, Palermo, Genova, Civitavecchia e Piombino). Intanto sull’isola del Giglio è arrivata la Micoperi 30, una piattaforma di 120 metri che agevolerà il compito di trivellazione del lato sinistro della nave, l’istallazione delle piattaforme sottomarine e dei cassoni di galleggiamento.
Ha così i giorni contati, anche se non proprio a breve termine, il turismo “nero”. Una sorta di curiosità morbosa che spinge migliaia di turisti a recarsi nel luogo della tragedia per “ammirare” il Concordia naufragato, magari per scattare una foto. Come riferisce il sindaco:
C’è un incremento del turismo giornaliero, il turismo dei curiosi che dalla mattina alla sera vengono per scattare una foto e per vedere questo pachiderma appoggiato sulla scogliera. Una curiosità estrema che deve essere appagata con una semplice visita al Giglio che viene presa come un museo.
Certo è che, soprattutto per i familiari delle vittime, la rimozione definitiva della Costa Concordia non sarà sufficiente a scrivere la parola fine a un capitolo così doloroso.