Molto spesso la fantasia supera la realtà e molte volte i nostri lettori possono distrarsi pensando che, in fin dei conti, tutto quello che accade intorno a noi non è solo frutto della nostra volontà, ma di un “disegno” superiore. Di disegni Hugo Pratt se ne intendeva parecchio e con la fantasia aveva un rapporto diretto, quasi morboso.
Uno dei personaggio più conosciuti di Pratt è stato sicuramente il mitico Corto Maltese, creato nel 1967 dal fumettista scrittore ed apparso per la prima volta sulla rivista Kirk con la striscia intitolata “Una ballata del mare saltato” ambientata all’inizio del XX secolo nell’ oceano Pacifico.
Per Pratt Corto è il vero marinaio che nasce, vive e forse “muore” ripercorrendo la storia del secolo scorso, mentre s’imbatte in fantastiche avventure dove incontra personaggi realmente vissuti come Jack London, Butch Cassidy e Sundance Kid, Stalin e D’Annunzio.
Il personaggio rappresenta senza dubbio lo spirito e lo scetticismo dell’autore nei confronti delle spinte nazionalistiche, delle ideologie politiche e religiose che animano gli anni nei quali si ambienta il percorso avventuroso di Corto Maltese.
La vita di Corto può essere ricostruita solo in base dei pochi indizi che Pratt ci lascia nelle sue storie e pertanto, l’ambientazione fumettistica, non sempre può collimare con la realtà storica .
Di certo si sa che Corto è nato alla La Valletta, all’incirca verso 1887, da Niña di Gibilterra e di un marinaio della Cornovaglia di cui però non si conosce il nome.
Di professione è marinaio, ma diventa presto un pirata che passa la prima metà del ventesimo secolo schierandosi quasi sempre dalla parte dei più deboli, nonostante ami frequentare amici di ogni tipo: dai peggiori criminali, ai romanzieri di grido, per arrivare sino ai personaggi illustri e nobili.
Essenzialmente Corto è l’anti-eroe, colui il quale non vuole apparire diverso dalla sua natura umana, preferendo vivere senza schierarsi secondo convinzioni ideologiche o politiche, ma cercando ciò che più lo aggrada e lo stimola.
Il suo spirito, certamente anarchico, lo porta a seguire il suo istinto per la vita avventurosa e ribelle tipica dei pirati che nell’accezione di Pratt, non sono dei bruti criminali ma diventano cercatori di sogni. Così Corto partecipa alla guerra di Spagna nelle brigate internazionali, insegue l’oro in Africa, attraversa più volte l’Atlantico ed il pacifico, arriva sino a Samarcanda sulla via della Seta.
Quando Corto si descrive ama definirsi :
Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un’antipatia innata verso i censori, i probiviri… ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più. “ – Corto Maltese in Tango y todo a media luz-
Quando Pratt decide che ormai non c’è più posto per le avventure di Corto nel contesto moderno, lo lascia fuggire via senza “meta” perché un tipo come Corto non può certo morire, ma vivrà per sempre nei nostri ricordi e nella nostre piccole e grandi avventure di mare.