In questo blog spesso abbiamo parlato di carene plananti e di dislocanti cercando di chiarire le principali differenze tra le une e le altre. Inoltre abbiamo introdotto il concetto di deadrise e delle sue funzioni sulla portanza di uno scafo.
Oggi paleremo di un nuovo brevetto frutto degli studi di Riccardo Membretti, noto progettista in ambito nautico, specializzato nella realizzazione di carene per off-shore, di cui è stato per alcuni anni anche pilota e collaudatore.
Il PDP. (Powered Dynamic Pressure) è una carena con un classico disegno a V profondo , ma con dei canali paralleli longitudinali attraverso i quali si sviluppa una sorta di compressione forzata e progressiva di acqua e aria. In questo modo si genera inevitabilmente un aumento della portanza ed una diminuzione della superficie che provoca attrito con l’acqua.
Lo stesso Membretti in una recente intervistai afferma che:
i moderni studi idrodinamici hanno promosso la ricerca di alcuni “sistemi” di soluzioni analoghe; lo studio delle carene sistematiche propone infatti diverse soluzioni applicabili alle più svariate esigenze progettuali
L’enorme vantaggio di questo innovativo sistema consiste nel poter conoscere già in fase progettuale il comportamento e le caratteristiche di una certa imbarcazione sistematica interpolando ed analizzando dei dati già verificati e codificati con dei parametri fissi.
L’aspetto negativo è dato dal fatto che mai una carena, cosiddetta sistematica, potrà soddisfare al 100% tutte le specifiche tecniche e le aspettative che gravitano attorno ad un progetto e pertanto i risultati che si ottengono non potranno mai essere del tutto realistici dato che le simulazioni non possono corrispondere con tutte le situazioni verificabili in mare.
Oltre a quello di Membretti esistono altri brevetti che, con svariati sistemi, tentano di ottenere una maggiore spinta idrodinamica della carena dovuta al flusso dell’aria canalizzata. Tuttavia quello di Membretti si distingue per la sua semplicità e facilità di applicazione anche a barca da crociera. Inoltre questo progetto non compromette la tenuta strutturale dello scafo, dato che i canali vengono realizzati parallelamente ed esternamente ai pattini stabilizzatori, senza interferire con madieri e longheroni.
Nella foto si possono confrontare i due diversi comportamenti di carene plananti, una dotata del PDP e l’altra senza. L’elaborazione grafica, tratta da un programma di sperimentazione idrodinamica, conferma l’efficacia già sperimentata in mare nel corso degli anni. Dai dati evidenziati la progettazione di queste carene è sicuramente vantaggiosa per gli scafi commerciali, mentre se applicata a modelli da competizione, occorre che venga sperimentata nella realtà e in ogni condizione di mare e di vento.