Cantiere Della Pietà, dalla Cina con “furore”

Della Pietà

La notizia che il Cantiere Della Pietà da tempo si trovasse sull’orlo di un pauroso baratro, non è certo una novità, mentre il fatto che adesso sia stato rilevato da una società cinese sì.

La Millenium Marine, brand del mercato navale del colosso dell’alluminio Wantong, ha acquistato all’asta giudiziaria per oltre 3,5 milioni di euro le attività di cantieristica dello storico marchio con sede a Malcontenta (VE).

Gli oltre settanta operai sono così stai reintegrati nelle loro mansioni, almeno sino al completamento degli Yacht già in portafoglio e di quelli che devono essere ancora terminati. La crisi finanziaria mondiale ha dato un duro colpo alla  cantieristica italiana soprattutto a quelle società che già soffrivano di una forte esposizione finanziaria.

Secondo quanto affermato dal presidente di Millenium Jian Yong Zhu in una recente intervista:

Il mercato degli yacht in Cina sta crescendo rapidamente, dai 135 milioni di euro del 2007 ci si sta avvicinando al miliardo di euro. Siamo convinti che ci sia molto spazio per un brand italiano di lunga tradizione”

Il gruppo cinese si è preso carico anche di rimborsare parte degli oltre quaranta milioni di esposizione debitoria che la precedente gestione aveva accumulato negli anni, così da ridare fiato e finanze a molti piccoli imprenditori che lavoravano nell’indotto.

Il piano industriale di Pechino prevede l’impegno di costruire almeno venti barche all’anno, in parte destinate al mercato interno e molte per il ricco mercato cinese del lusso, dove i marchi italiani sono sempre più ricercati.

Con l’arrivo dei nuovi proprietari molti temono che qualcuno, una volta rilanciata l’azienda, voglia trasferire competenze tecniche e umane altrove, così da costruire barche con marchi storici italiani, ma in realtà made in Cina, da poi vendere sul mercato europeo.

Francamente non credo che questo possa accadere, dato che il mercato mondiale della nautica è da sempre alla ricerca di innovazione tecnologica, design e lusso, tutte qualità che difficilmente possono essere esportate insieme agli stampi ed alla manovalanza specializzata.

Per costruire una barca di lusso e che sia anche bella, apprezzata e soprattutto comprata dagli armatori, non basta rilevare un marchio famoso per poi produrre barche altrove. I clienti della nautica sono persone appassionate, esigenti che conoscono il prodotto e certo non si fanno ingannare dalla griffe.

Sono convinto piuttosto che l’operazione del gruppo Wantong sia da intendersi come acquisto di un marchio storico per entrare nel settore della nautica di lusso, che sino ad oggi aveva visto esclusi i grandi magnati cinesi, per poi esportare proprio in Cina le barche italiane, mettendo in atto quelle sinergie che un grande gruppo possiede.

Nessuno mai al mondo comprerebbe una Ferrari costruita a Shanghai, anche se disegni, uomini ed gli impianti venissero completamente e radicalmente trasferiti dalla fabbrica di Maranello. La storia e le tradizioni sono tali e nessuno le può copiare o modificare.

2 commenti su “Cantiere Della Pietà, dalla Cina con “furore””

    • Ciao Mauro, ti lascio i contatti dell’ufficio commerciale dott. Penzo 041 5479910, Sig. Nocera 0789 906049

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