Nel panorama delle barche a motore, scegliere il motore giusto è importante, almeno quanto importante per le barche a vela è individuare il piano velico giusto. Poiché vuol dire trovarsi sempre nelle condizioni ottimali di navigazione, anche e soprattutto con mare formato, nonché capire quali sono i limite dell’imbarcazione che si governa.
Tempo fa la soluzione più adottata per sistemare un motore nelle barche a motore era quella che prevedeva la configurazione in linea d’asse, con elica centrale sotto lo scafo, ovvero l’entrobordo classico: oggi è una soluzione poco adottata, per via della poca manovrabilità che offre ai natanti che la adottano, ma anche per l’imprescindibilità dello scafo, a cui va rigorosamente accoppiato – occorrono infatti soluzioni ad hoc, anche dal punto di vista normativo – per cui si preferisce rivolgersi a quelle che sono le due categorie di motori più utilizzate, i fuoribordo, o gli entrofuoribordo.
I primi, come dice la parola stessa, sono posti praticamente al di fuori dello specchio di poppa, e di solito occupano uno spazio limitato della plancetta poppiera, sono limitati in potenza (non superano i 350 cv) e installabili in configurazioni multiple, che arrivano fino a 4 unità. I secondi, invece, hanno potenze inferiori minime, che partono da circa un centinaio di cavalli nella versione a benzina, presentano una parte immersa di maggiori dimensioni, il che equivale ad un maggiore attrito ma allo stesso tempo una miglire governabilità in caso di mare formato. Inoltre, abbassando il baricentro dell’imbarcazione, la stabilità aumenta ancora di più.
Gli efb, proprio per questa caratteristica, necessitano di una potenza maggiore a parità di scafo, il che li rende classicamente più potenti, e anche più costosi. L’installazione degli efb non è particolarmente complessa, poiché basta che l’imbarcazione sia progettata per sopportare il peso del motore a poppa, e che venga praticato un “buco” nello specchio di poppa, mentre diversa è la manutenzione: nel caso di fuoribordo, questa risulta semplicissima, poiché basta smontare il motore e portarlo in rimessa per effettuare gli opportuni interventi. Nel caso di efb, occorre operare praticamente sull’imbarcazione, poiché il suo smontaggio soffre dei vincoli di peso e di sistemazione propri del suo alloggiamento.
Per cui, in ultima analisi, gli efb saranno la scelta migliore per chi vorrà utilizzare la barca per un ampio periodo l’anno, anche in condizioni avverse, mentre i fuoribordo saranno adatti per chi preferisce le uscite nella bella stagione, una barca a motore scattante e che non bada molto ai consumi.