Barca incagliata, consigli per liberarsi

Barca incagliata 3

Navigando in bassi fondali o entrando in approdi che sono soggetti a variazioni di fondale a causa dell’insabbiamento, può capitare, prima o poi, di finire a “scogli” o rimanere bloccati con la barca. Molto spesso l’urto con il fondo non comporta danni gravi allo scafo e con alcune manovre è possibile liberarsi senza neanche chiedere l’aiuto dei mezzi di soccorso.

In primo luogo occorre distinguere tra l’incaglio e l’arenamento, dato che vi sono tecniche diverse da porre in atto per sottrarsi dalla morsa del fondale. Nel primo caso, decisamente più pericoloso, l’incaglio avviene tra rocce o scogli, nel secondo è molto più progressivo  meno traumatico anche per l’equipaggio dato che la barca rallenta in modo più delicato.

Dopo che la barca si è arrestata è d’obbligo procedere ad una perlustrazione per verificare che non vi siano vie d’acqua, inoltre è sempre consigliato ammainare o quanto meno sventare le vele. Una volta fermi per liberarsi è possibile usare il motore a marcia indietro, tuttavia se vi siete insabbiati questo potrebbe complicare la situazione dato che l’effetto evolutivo dell’elica può generare una coppia di forze con il bulbo facendo ruotare la barca ed insabbiandola ancor di più.

La scelta migliore è quella di cercare di tonneggiare legando una cima all’ancora che poi verrà calata a circa trenta metri dalla barca con l’aiuto del tender. In questo modo si ottiene un duplice scopo: alleggerire la barca ed ottenere un punto su cui fare forza per disincastrare la chiglia.

Altra manovra consigliata soprattutto se si è sopra una secca è quella di sbandare la barca. Questa manovra tuttavia deve essere valutata attentamente poiché in caso di errore si potrebbero causare più danni di quelli generati con l’urto.

Inoltre è molto facile sbandare una barca inferiore ai 10 metri, mentre è certamente più difficile su un grande yacht. In ogni modo per sbandare la barca la manovra più utilizzata è quella di usare una drizza in testa albero, facendola passare nel tesa bugna del boma e poi con il tender tirate la barca da un lato. In alternativa è sempre possibile utilizzare l’ancora come punto di forza e poi riprendere la drizza  con il winch.

Se  non disponete di un battellino potete chiedere ad una barca a motore che transita nei pressi di aiutarvi a disincagliare la barca facendo passare una cima nelle bitte di poppa per poi trainarla. In tal caso è sempre bene coordinarsi con l’equipaggio del mezzo di soccorso dato che ogni manovra errata po’ causare più danni di quelli in essere.

In ogni caso è sempre bene agire con calma e mai farsi prendere dal panico dato che molte volte un piccolo urto contro delle rocce può risolversi in nulla, mentre il panico genera più danni degli scogli. Certo che se rimanete incagliati come la barca nella foto, beh allora è meglio aspettare che si alzi la marea!!!

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