Baglietto & Camuzzi: dal superyacht al fallimento

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Superyacht alla deriva? Con un buco di 74 milioni di euro, pare proprio l’opzione più verosimile. Crisi in vista anche per il cantiere Baglietto (di proprietà della società Camuzzi) ubicato presso il porto di La Spezia. A prendere posizione, anche in questo caso come nelle altre centinaia di esempi dislocati sul territorio nazionale e distribuiti tra i vari settori industriali, i lavoratori del cantiere.

Blocco della produzione e assemblea permanente durata tutta la mattina tra lavoratori e sindacati in attesa di riuscire a confrontarsi con il Commissario liquidatore nominato dalla società. L’azienda nautica, stando a indiscrezioni rese più solide con il passare dei giorni, starebbe addirittura pensando alla chiusura del cantiere ligure (in coppia con la dismissione di quello di Varazze); in alternativa, si parla di liquidazione volontaria, essendo impraticabile una eventuale ricapitalizzazione.

Intanto, Federico Galantini (è lui il neo Commissario nonchè Amministratore unico pro tempore di Baglietto) ha avuto mandato di verificare la fattibilità di una ristrutturazione patrimoniale e finanziaria. Ferma la posizione del gruppo Camuzzi che, dopo aver confermato l’impegno nel settore nautico (anche in virtù degli investimenti effettuati in Baglietto: 30 milioni di euro in un anno), ha precisato che in mancanza di accordo con le banche creditrici (le più esposte sono Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare) il fallimento si avvicina sempre più.

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