Azimut-Benetti torna in Italia ma chiude Gropparello

Una buona e una cattiva notizia: il Gruppo Azimut – Benetti fa sapere di voler riportare in Italia parte della produzione che aveva delocalizzato in Turchia ma chiuderà il cantiere nautico piacentino di Gropparello, ormai non più competitivo.

Azimut ribadisce così il suo forte appeal con il Made in Italy valorizzando i siti produttivi italiani che sono chiamati a competere con un mercato sempre più concorrenziale.

Paolo Vitelli, Presidente del Gruppo Azimut-Benetti ribadisce la volontà aziendale di credere  nella produttività italiana:

Lo yacht è l’oggetto del desiderio, un sogno, un mito, e noi vogliamo vendere questo sogno, questo mito, realizzato in Italia; ma per farlo dobbiamo rendere le nostre fabbriche competitive ed efficienti per contrastare quelle dei Paesi emergenti. I Tedeschi nel settore Automotive ci sono riusciti. Siamo più bravi di loro, se vogliamo ci riusciamo anche noi.

Secondo Vitelli la forza lavoro sarà chiamata a mostrare l’orgoglio, il senso di appartenenza e il senso di responsabilità. Gli fa eco Paolo Casani, Amministratore Delegato dei brand Azimut ed Atlantis, divisione yacht e open del gruppo, che annuncia la chiusura del cantiere piacentino di Gropparello. Ma viene ribadita la volontà di rafforzare la produzione in Italia con l’obiettivo ambizioso di  mantenere alta la competività a livello globale.

In quest’ottica di investimenti il marchio Atlantis gioca un ruolo fondamentale all’interno del Gruppo Azimut | Benetti. Il marchio ha recentemente rinnovato completamente la gamma e inserito il 34 piedi, un open cruiser dalle doti particolarmente performanti. Nel 2009 sfumò l’accordo di riconversione dell’ex cartiera di Arbatax in cui dovevano essere costruiti i maxy yacht della linea Azimut. L’annuncio di oggi è la chiusura del cantiere turco di Bursa.

Ad Avigliana, quartier generale di Azimut, si respira un’area di ottimismo nella previsione di portare il cantiere torinese a un livello produttivo pari al periodo antecedente alla crisi economica. Si vocifera inoltre la riconversione dell’area ex Baglietto di Varazze, Vitelli e Casani o di intensificare il lavoro nei cantieri di Fano e Viareggio.

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