Arridatoio, controllarlo spesso non fa “male”

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Molti velisti, soprattutto quelli che non hanno molta esperienza di navigazione, non sanno che anche le cosiddette manovre dormienti devono essere regolate o quantomeno controllate di tanto in tanto.

Negli anni ho visto barche con alberi che sembravano delle anguille “chioggiotte”, tanto erano curvi e ricurvi, in altri casi le sartie erano talmente lasche che quando la barca virava, quelle sottovento sembravano delle volanti.

La mancanza di regolazioni precise delle sartie, dello strallo o del paterazzo, non favorisce certo la performance della vostra barca, inoltre a lungo andare potrebbe compromettere la tenuta stessa dell’albero, dato che le sollecitazioni anomale tendono a deformarlo se non addirittura a romperlo.

Una corretta regolazione degli arridatoi permette all’albero di essere sempre in asse con la barca e conferisce al metacentro velico il bilanciamento ottimale, rispetto al disegno e forma, dell’armo.

La regolazione degli arridatoi non è cosi complicata, basta rispettare alcune fondamentali regole. In primo luogo è da verificare se entrambi gli arridatoi sono avvitati in modo speculare sia a dritta che a sinistra, se così non fosse le cause potrebbero essere: a) albero non giace sul piano diametrale della barca; b) sartie di lunghezza diversa; c) lande poste a quote differenti rispetto al piano della barca.

In questo ultimo caso il problema è molto serio dato che si tratta di un difetto di costruzione, mentre negli altri due si può intervenire risolvendo la questione con opportune regolazioni o sostituendo una sartia.

Una volta effettuati i controlli preliminari si procede alla verifica della simmetria della lunghezza della parte sopra e sotto dell’arridatoio. In altre parole bisogna controllare che la vite maschio superiore, ingaggiata nella vite femmina, sia alla stessa lunghezza della vite maschio inferiore.

Se l’albero è stato montato correttamente le due viti avranno la stessa lunghezza e così si potranno avere maggiori possibilità di regolazioni, in alternativa cercate di aggiustare l’assetto dell’albero facendo un numero di giri maggiore alla parte più corta di una delle due viti maschio.

Quando l’albero è in assetto corretto la canalina dell’inferitura della vela è perfettamente perpendicolare alla barca e le sartie hanno la stessa tensione. La tensione ed il carico delle sartie si può misurare con appositi strumenti e/o tensiometri.

Altri controlli fondamentali da effettuare sugli arridatoi riguardano: la corretta lubrificazione e la presenza di grippaggi delle filettature. Nel primo caso se le filettature sono secche è necessario procedere all’ingrassaggio della parte mediante lubrificante per alte pressioni, a base di silicone additivato con solfuro di molibdeno o altri simili.

Nel secondo caso se vi sono presenze di grippaggi sulle filettature delle viti maschio, questi devono essere accuratamente verificati in quanto possono compromettere la tenuta stessa dell’arridatoio.   Se vi accorgete che la situazione delle filettatura è pessima, con  numerosi grippaggi e  criccature, si consiglia di procedere alla sostituzione del particolare.

Queste semplice verifiche se riportate nel libro di bordo o in altro memorandum possono essere di grande aiuto negli anni prossimi per dimostrare, la cura e la tenuta della propria imbarcazione, ai futuri proprietari, cosa che per la maggior parte dei marinai “italici” è quasi sconosciuta.

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