In questi giorni si sono rincorse molte voci circa l’annullamento di una tappa italiana in America’s Cup World Series. Inizialmente erano previsti due appuntamenti: dal 16 al 21 aprile a Venezia e dal 14 al 19 maggio a Napoli. A quanto sembra la tappa di maggio non avrà luogo ma non è detto che quella di aprile si farà nella Laguna.
Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro parla di un “pre-impegno” dell’amministrazione e si augura che la disputa tra Venezia e Napoli si risolva a favore dei partenopei:
Una sola tappa e’ un rischio ma anche una forza in piu’, perche’ concentra l’attenzione ma anche la ricaduta positiva per chi conquista l’evento
In realtà sono molti a pensare che sia una disfatta per entrambi i comitati. Non è infatti un assegnazione – come ad esempio le Olimpiadi – dove scegliere una location equivale a escludere le altre. Anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris parla di “battaglia impari” ma con buone possibilità di riuscita. Comunque andrà, uno dei due organizzatori vedrà sfumato il sogno di riportare in città l’America’s Cup World Series.
Secondo Grant Dalton, CEO di ETNZ, l’America’s Cup è “maledettamente cara” e il passaggio dagli AC45 agli AC72 non è stato così indolore com’era stato promesso. A riprova della limitata accessibilità del circuito c’è da aggiungere che nel 2011 si sono ritirati i francesi di Aleph e gli spagnoli di Geen Comm Racing, mentre i francesi di Energy Team già hanno fatto sapere di non partecipare alla prossima Louis Vuitton Cup in quanto non hanno fondi per costruire l’AC72. Alinghi, vincitrice dell’America’s Cup 2003 non si è nemmeno iscitta come challenger.
Forse è il caso di chiedersi se Napoli e Venezia hanno i fondi necessari per non subire il passaggio degli AC World Series come una perdita economica più che a un rilancio d’immagine. E se Napoli dovesse “scippare” l’America’s Cup World Series a Venezia grazie allo sforzo del Comune, della Provincia, della Regione e della Camera di Commercio, rimane comunque l’opinione diffusa che questa Coppa America costa troppo.