America’s Cup, l’ala rivoluziona la regata

Vela alare Luna Rossa

 

Guardando le regate dell’America’s Cup  World Series, svoltesi nell’incantevole golfo di Napoli, moltissimi appassionati saranno rimasti entusiasti dallo spettacolo offerto da questi nuovi catamarani della classe AC 45

Le velocità di punta raggiunte dai multiscafi nelle varie andature, le impressionanti accelerazioni dopo le virate ed alcune scuffie spettacolari, hanno emozionato anche i profani della vela che erano rimasti ai vecchi monoscafi da 24 tonnellate, lenti e poco telegenici.

Al contrario, vedere queste “formala 1” dei mari sfrecciare sul lungo mare Caracciolo ha coinvolto moltissimi spettatori che pur di non perdersi una regata hanno sostato, anche molte ore , sotto la pioggia battente, insolitamente caduta in quel di Napoli nei gironi delle regate.

Molti scettici di questa nuova formula dell’America’s Cup e tra questi, inizialmente, vi era anche il sottoscritto, potranno obbiettare che i catamarani come scafi non sono certo una novità è che le regate di classi inferiori sono altrettanto emozionanti e combattute, tanto quelle per la sfida alla conquista del trofeo delle Cento Ghinee. Ed allora perche non disputare la coppa con dei Formula 18 o i già ben collaudati Extreme 40, dove gli stessi equipaggi della classe AC 45 hanno corso negli scorsi anni?  La risposta è semplice: in questa tipologia di catamarani è possibile utilizzare l’ala rigida, cosa che in altre classi, per motivi di costi è impensabile.

Le Wings, come in gergo vengono definite queste strane vele, sono state realizzare ed installate su scafi al posto delle rande classiche per aumentare la portanza della vela maestra ed in questo modo creare maggiore deportanza e quindi vento apparente, che permette di raggiungere velocità superiori a quelle del vento che realmente soffia sul campo di regata.

Se i vecchi monoscafi, pur con vele sofisticate e costose, riuscivano ad eguagliare o superare di poco il vento reale, questi catamarani con le “ali”, con pochi nodi riescono comunque a raggiungere velocità incredibili e quindi creano spettacolo e divertimento.

Quello che si è visto a Napoli è stato proprio questo: velocità ed adrenalina anche con soli 4/5 nodi di vento reale, cosa che in passato avrebbe comportato l’annullamento della regata per mancanza di vento. I vecchi monoscafi erano troppo sofisticati e potevano gareggiare solo con un range di vento da andava dai 7/8 nodi sino a 18/20, dato che dopo questo tale forza gli alberi giganteschi rischiavano di spezzarsi come bastoncini cinesi e le barche mai avrebbero superato i 12/13 nodi di velocità.

Le ali rigide, invece, sono modulari e possono essere adattate alle esigenze del momento, aumentando o diminuendo i vari moduli, così da poter essere utilizzabili sia con poco che con molto vento. Se poi consideriamo che con i nuovi AC 72, i catamarani che si contenderanno il trofeo nel 2013, le vele alari raggiungeranno un’altezza di oltre 40 metri, con velocità massime vicine ai 45 nodi, potete ben capire l’effetto spettacolare che avranno sul grande pubblico mediatico e televisivo a cui la Coppa America, sia per esigenze di pubblico che di sponsor, si è dovuta “fortunatamente” arrendere.

 

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