Giornata storta per Emirates Team New Zealand, ormai ad un passo dalla conquista dell’America’s Cup 2013, ma incapace di assestare il colpo definitivo per riportare a casa il trofeo. Ci eravamo lasciati sul punteggio di 8-2 in favore dei kiwi, pronti nel round di ieri a segnare la meta decisiva. Ma tra Emirates e la Coppa America si è frapposto il vento, che ha impedito all’equipaggio neozelandese di completare il percorso nel tempo stabilito.
Che fosse una giornata storta si era capito già dalle fasi della partenza, con problemi di allineamento che faceva rinviare il via. Poi finalmente lo start, nonostante il vento debole, con i kiwi che si portavano subito in avanti, sognando di raggiungere il traguardo per esultare alla conquista della Coppa. Tutto liscio fino a mille metri dalla traguardo, quando scadeva il tempo a disposizione per concludere la regata (40 minuti).
I neozelandesi concludevano ugualmente la regata, ma non guadagnavano punti, rimandando ancora la festa. Si ripeteva dunque la gara e stavolta i kiwi speravano in un vento meno leggero. Ma il vento (e la bravura del team di Oracle) ha sorriso agli avversari, che partivano in testa e concludevano il percorso con un vantaggio di un minuto e ventiquattro secondi su Emirates. Delusione doppia per i neozelandesi, abbandonati dalla fortuna e costretti a ritardare i festeggiamenti. Oracle esulta e spera ancora di recuperare lo svantaggio, come ammette Jimmy Spithill:
E’ stata una grande prova di forza dei ragazzi. Abbiamo imparato molto in quella prima gara e lo abbiamo applicato nella seconda. A questo punto penso veramente che abbiamo la barca per vincere, abbiamo gli strumenti, e i ragazzi stanno facendo un lavoro fantastico a bordo. Noi andremo a tutto gas perché questo non è per noi il momento per essere conservativi Stiamo facendo tutto il possibile.
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