Oracle è ancora vivo, nonostante i sei schiaffi presi da Emirates, ed ora si presenta ai nastri di partenza per compiere una missione impossibile, nel tentativo di recuperare lo svantaggio. Ieri sera nella baia di San Francisco erano previste le regate 8 e 9 dell’America’s Cup 2013, con i kiwi in vantaggio per 6-1 ed il defender chiamato a recuperare ancora un punto di penalità per poi portarsi velocemente verso quota nove.
I neozelandesi avevano la possibilità di portarsi ad otto punti e quindi di avvicinarsi alla conquista della Coppa, ma qualcosa è andato storto sotto il cielo d’America, se è vero che i kiwi per la prima volta hanno dimostrato qualche pecca, incappando in un guasto tecnico, che li ha portati quasi al rovesciamento.
La partenza era stata ancora una volta appannaggio dei neozelandesi, che grazie all’astuzia ed all’abilità di Barker, bravo a tenere indietro gli avversari. Oracle era costretto ancora ad inseguire, mentre e condizioni atmosferiche si facevano sempre più critiche, con un vento a 20 nodi ed onde altissime, difficile da “scalare”. Ci si apprestava, insomma, a festeggiare l’ennesima vittoria del contender, la settima della serie, quella che avrebbe portato i kiwi a due punti dalla conquista del trofeo.
Ma ecco la sorpresa che non ti aspetti, la sorte avversa per gli uni ed amica per gli altri. Il catamarano neozelandese incappava in un guasto al sistema idraulico dell’ala, restava quasi bloccato in virata e rischiava il ribaltamento. Immaginiamo la gioia degli americani per il regalo inaspettato e la possibilità concreta di recuperare lo svantaggio, non solo in regata 8, ma nell’intera serie.
Oracle dunque superava l’avversario e raggiungeva il traguardo con cinquantadue secondi di vantaggio. La seconda regata della giornata veniva poi annullata per il vento superiore al limite consentito, mentre gli americani festeggiavano ed i kiwi cercavano di riprendersi dal grande spavento. L’appuntamento per le regate 9 e 10 è per questa sera.
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