Nei giorni scorsi è stata presntata ufficialmente la nuova edizione della 34° American’s Cup alla presenza del presidente del comitato organizzatore, lo skipper pluri vincitore Russel Couts, ed del Challenger of Record l’italiano Vincenzo Onorato patron del team Mascalzone Latino.
L’evento era incentrato sulla presentazione della nuova barca di classe coppa America, un multiscafo di 72 piedi con ala rigida, molto simile al trimarano che ha vinto l’ultima inutile edizione della regata più antica della storia.
Secondo quanto affermato dallo stesso Couts la prossima edizione sarà all’insegna delle novità e del futuro. Le barche utilizzeranno la rivoluzionaria ala rigida e le varie regate potranno essere seguite direttamente sull’Ipad o tramite Facebook con l’intento, non secondario, di attirare più giovani verso lo sport della vela ed in particolare della Coppa America.
L’entusiasmo tra gli organizzatori era alle stelle, mentre un certo scetticismo serpeggiava tra il pubblico degli appassionati ed addetti ai lavori che non vedono di buon occhio le rivoluzioni radicali nello storico e blasonato mondo della vela.
Personalmente ritengo che una competizione velica sia affascinante solo nel momento in cui tra i vari team in competizione vi è una vera possibilità di gareggiare e di vincere, mentre una regata è assolutamente inutile quanto c’è un divario incolmabile tra i vari scafi in gara.
Certo le novità sono tante, ma per vedere i risultati di questa manifestazione si dovranno almeno attendere le prime regate di preparazione sui Catamarani da 45 piedi propedeutici all’evoluzione e messa a punto dei ben più sofisticati AC 72.
Sul fatto che poi i costi della competizione scenderanno, come sottolineato da Vincenzo Onorato, ho seri dubbi, dato che ogni team che scenderà in acqua cercherà di escogitare dei miglioramenti sulla propria imbarcazione sia in termini di materiali che di assetti, incrementando la spesa sino al limite del proprio budget.
Concludo con una nota critica in merito al futuro dell’ala rigida al posto della classica vela, che secondo i nuovi guru della vela mondiale tra qualche hanno sostituirà le classiche tele anche sulle barche da crociera. Non so se effettivamente questo potrà accadere, ma credo sia molto difficile gestire una vela rigida con 30 o 35 nodi di vento in prua a meno che queste nuove barche siano concepite solo per stare in porto ed uscire on 15/18 nodi, come accade oggi con la classe di Coppa America.