Albero passante, vantaggi e probemi.

Albero Pssante

Molti amici velisti mi chiedono se sia meglio avere un albero passante od uno poggiato sulla coperta. La risposta non è sempre univoca dato che vi sono pregi e difetti in entrambe le soluzioni di rigging.

Le differenze sostanziali tra le due tipologie di albero stanno nelle regolazione e nel suo dimensionamento. Un albero passante avrà maggiore possibilità di regolazione del pre-bend – curvatua – dato che appoggiando su due punti, mastra e piede, lo sforzo può essere meglio regolato.

Inoltre l’albero passante può essere di sezione minore quindi avere un peso più contenuto con una resistenza al vento minore, il che avvantaggia la navigazione dato che la zona d’ombra sulla randa sarà decisamente inferiore.

Per quanto concerne invece la sicurezza ed il pericolo disalberamento  devo dire che se l’aggancio in coperta ed il puntone interno che distribuisce i carichi di compressione sono ben progettati, non vi sono motivi per preferire l’uno al posto dell’altro. Anzi se malauguratamente dovesse accadere il fattaccio l’albero posto in coperta, causa danni inferiori rispetto a quello passante.

Altro problema dell’albero passante è il fatto che comunque sia, anche con gli accorgimenti più innovativi del mercato, una certa quantità d’acqua filtra all’interno del profilo e arriva in sentina.

In sostanza per una barca da crociera, che non necessita di regolazioni esasperate dell’albero, è sempre consigliabile avere un albero non passante, mentre se volete una barca più performante che vi dia molte soddisfazioni in regata allora certamente è quasi d’obbligo dotarsi di un albero passante che migliora le prestazioni dello scafo ed abbassa il baricentro dello scafo.

Certo rimane sempre il problema dell’acqua in sentina, ma ciò per un vero regatista non è sicuramente uno svantaggio, dato che è possibile installare una piccola pompa autoadescante che si aziona non appena il livello di acqua inizia ad essere oltre i pochi centrimenti.

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