Entro il 31 maggio bisognerà pagare la tassa barche, che entrerà ufficilamente in vigore il 1° di maggio. Il Fisco, intanto, ha già dato le istruzioni sulla modalità e i termini di pagamento. Chi possiede un’unità da diporto deve compilare il modulo F24 Versamenti con Elementi Identificativi. In alternativva, si può effettuare un bonifico. Di seguito tutte le indicazioni nel dettaglio e il modello F24 da scaricare.
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Vivere in barca a vela, addio tassa di stazionamento
Vivere in barca a vela fa bene alla salute, ma anche al portafoglio, la tassa di stazionamento, infatti, non si paga. È il caso della famiglia Frascisco, che si è vista catapultata a vivere la propria vita a bordo di una barca a vela a causa di una rara forma di asma che ha colpito il piccolo Niky. Dalla provincia di Novara, i Frascisco hanno preso il coraggio a due mani e si sono trasferiti nel sud dell’Italia, in Sicilia, dove il clima è particolarmente salubre e fa bene al loro bambino.
Tassa sulle barche, a Porta a Porta chi possiede uno scafo è un “riccone” o un evasore!
La nautica italiana non ha fatto proprio una bella figura al programma Porta a Porta, dove il presidente dell’UCINA ha sprecato l’occasione per mettere in chiaro che chi possiede una barca non è necessariamente un “riccone” o un evasore fiscale, e che la tassa sulle barche rischia di danneggiare non soltanto il piccolo, ma anche i porti e le imprese del settore.
Tassa sulle barche, per Assomarinas è un danno per la nautica
Secondo Assomarinas, che raggruppa 88 marine distribuite su tutta la costa italiana, la tassa di stazionamento sulle barche rischia di affondare il settore nautico e gli effetti non tarderanno a farsi sentire, mandando alle ortiche tutti i programmi d’investimento sviluppati negli ultimi 10 anni, con la reale prospettiva di allontanare il sistema creditizio dalle infrastrutture in fase di realizzazione, con un contraccolpo recessivo di oltre 5 miliardi.
Manovra: la Vela solidale dice NO alla tassa sulle barche
Anche Unione Italiana Vela Solidale, Legambiente e Associazione Italiana Scuole di Vela si uniscono al coro di proteste, e dicono No alla nuova tassa di stazionamento sulle barche prevista dalla manovra Monti. Come scrivono in una lettera al presidente del Consiglio, la nautica da diporto non è solo lusso e ostentazione.
Tassa sulle barche, cosa pensa Soldini della manovra Monti
Anche Giovanni Soldini si unisce al coro dei velisti indignati e si dichiara profondamente deluso dalle misure annunciate dal Governo Monti che rischiano di portare alla deriva il settore nautico italiano. Lo skipper, infatti, teme che la tassa di stazionamento sulle barche abbia come unico effetto la fuga all’estero degli scafi e la conseguente chiusura dei porti.
Manovra Monti, la tassa sulle barche punto per punto
Tempi duri per i proprietari di scafi a vela e a motore, ma anche per i cantieri. La manovra Monti, infatti, colpisce nel vivo il settore della nautica da diporto, che nell’ultimo anno ha visto i suoi fatturati notevolmente ridimensionati e che rischia, secondo il presidente di Ucina, di essere ulteriormente penalizzato. Vediamo nel dettaglio i punti principali della nuova tassa di stazionamento sulle barche, che entrerà in vigore a partire dal 1 maggio 2012.