L’Agenzia delle Entrate ha fatto dei chiarimenti in merito alla tassa sulle barche, che si applica su tutte le unità da diporto di lunghezza superiore ai 10 metri, possedute o detenute da soggetti residenti nel territorio dello Stato, oltre che da stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti.
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Tassa sul possesso, se la barca batte bandiera straniera?
Qualche tempo fa un nostro lettore ha posto un quesito importante. Cosa succede se un proprietario italiano (residente in Italia) possiede una barca (a prescindere dalla nazione in cui si trova) che batte bandiera straniera? A tal proposito, purtroppo, esiste un vero e proprio vuoto normativo, e se non verrà colmato gli armatori saranno costretti a pagare ben 2 tasse, quella italiana sul possesso e quella del paese in cui la barca è stata immatricolata.
Come pagare la tassa sulle barche entro il 31 maggio
Entro il 31 maggio bisognerà pagare la tassa barche, che entrerà ufficilamente in vigore il 1° di maggio. Il Fisco, intanto, ha già dato le istruzioni sulla modalità e i termini di pagamento. Chi possiede un’unità da diporto deve compilare il modulo F24 Versamenti con Elementi Identificativi. In alternativva, si può effettuare un bonifico. Di seguito tutte le indicazioni nel dettaglio e il modello F24 da scaricare.
Compare una barca sotto i 10 metri per risparmiare sulla tassa di stazionamento
Se la tassa sulle barche vi fa paura, non dimenticate che sotto i 10 metri esistono imbarcazioni di tutto rispetto che permettono di godersi tranquillamente l’uscita fuori porta senza sborsare un solo euro in più del dovuto. Solo per fare un esempio esempio, il Dufur Arpege è uno splendido cabinato di 9 metri esatti.
Tassa barche, la furia dei diportisti tedeschi
Contro la tassa sulle barche “insorgono” anche i diportisti tedeschi. Lo zoccolo duro dell’Eurozona, infatti, è pronti a disertare le nostre coste se la tassa di stazionamento non verrà modificata per le imbarcazioni straniere che ormeggiano o transitano nei porti italiani. L’allarme, arriva proprio dal Boot di Dusseldorf.
Tassa sulle barche, l’offerta dei porti in Italia per risparmiare
Se il Governo Monti non ne vuole proprio sapere di fare un passo indietro sulla tassa sulle barche, i porti in Italia non se ne stanno di certo a guardare, anzi. In molte marine, infatti, è già scattata la contro-manovra, ovvero, una serie di iniziative per risparmiare soldi.
A Trieste il raduno di Assomarinas per protestare contro la tassa sulle barche
Il 12 Gennaio, Trieste ospiterà il raduno di protesta indetto da Assomarinas, associazione dei porti
Contro la tassa sulle barche, Assomarinas scende in piazza il 12 gennaio
Assomarinas, l’Associazione dei Porti Turistici Italiani aderente a Ucina Confindustria Nautica e a Federturismo, scende in piazza il 12 gennaio a Trieste contro la tassa sulle barche e per rivendicare la dignità professionale di tutti gli imprenditori e dei lavoratori impegnati a sviluppare il turismo nautico in Italia. La manifestazione avrà inizio alle 12.30 ed è aperta a tutte le organizzazioni della filiera nautica.
I pacchetti rimesaggio per risparmiare sulla tassa sulle barche
Buone nuove per chi si sta arrovellando il gulliver, come diceva Alex in Arancia Meccanica per indicare la testa, alla ricerca di una soluzione per risparmiare sulla tassa sulle barche. La Marina di Portorosa, a Messina ha avuto la brillante idea di offrire dei pacchetti personalizzati che permettono agli armatori di decidere quanti mesi tenere la barca a terra e quanti in acqua. In questo modo, infatti, si potrà evitare di pagare la tassa giornaliera sulle barche, con un risparmio davvero notevole.
Tassa sulle barche, a Porta a Porta chi possiede uno scafo è un “riccone” o un evasore!
La nautica italiana non ha fatto proprio una bella figura al programma Porta a Porta, dove il presidente dell’UCINA ha sprecato l’occasione per mettere in chiaro che chi possiede una barca non è necessariamente un “riccone” o un evasore fiscale, e che la tassa sulle barche rischia di danneggiare non soltanto il piccolo, ma anche i porti e le imprese del settore.
Tassa sulle barche, su Facebook sbarcano gli Indignados della nautica
La tassa di stazionamento sulle barche ha sollevato il biasimo di istituzioni, personaggi della vela, associazioni no profit, che non hanno perso tempo a ribattezzare la manovra “affossanautica”. Alla protesta si è unito anche un gruppo Facebook, gli Indignados della nautica, di cui si è fatto promotore Massimo Procopio, azionista di Marine Partners, società che opera nel settore nautico.
Manovra Monti, la tassa sulle barche punto per punto
Tempi duri per i proprietari di scafi a vela e a motore, ma anche per i cantieri. La manovra Monti, infatti, colpisce nel vivo il settore della nautica da diporto, che nell’ultimo anno ha visto i suoi fatturati notevolmente ridimensionati e che rischia, secondo il presidente di Ucina, di essere ulteriormente penalizzato. Vediamo nel dettaglio i punti principali della nuova tassa di stazionamento sulle barche, che entrerà in vigore a partire dal 1 maggio 2012.