Monti visita Marina d’Arechi

Mario Monti, dimissionario della Presidenza del Consiglio e candidato alle prossime elezioni politiche, ha fatto visita a Marina d’Arechi, il nuovo porto turistico di Salerno, dove ha incontrato l’imprenditore Agostino Gallozzi uno degli artefici di un progetto ambizioso, unico nel Mezzogiorno. Un segnale forte all’indirizzo della nautica quasi a voler suggellare una pace dopo le proteste degli imprenditori all’ultimo Salone nautico di Genova.

Gruppo Ferretti, i Servizi Segreti indagano

Gli 007 non si limitano a guidare un motoscafo Riva per lanciarsi all’inseguimento di qualche criminale (ho visto troppi film di James Bond) ma compilano dossier in cui il Gruppo Ferretti viene menzionato a proposito della speculazione cinese ai danni dell’economia italiana, dopo la recente acquisizione del 75% delle azioni da parte della Shandong Heavy Industry Group. Secondo il rapporto inviato dai Servizi Segreti alla presidenza del Consiglio e al Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – i cinesi avrebbero intenzione di spostare la produzione Ferretti nell’isola Hinau e lasciare in Italia solo le linee di rimessaggio e manutenzione. Nel mirino delle infiltrazioni cinesi in Italia ci sarebbero anche l’ex area Falck di Sesto San Giovanni e l’apertura di banche e agenzie di rating.

Nautica tartassata, tasse d’ancoraggio aumento del 45%

Quella che si sta consumando ai danni della nautica italiana è un’emorragia di diportisti e compagnie di trasporto marittimo e che sta dissanguando l’intero sistema portuale che va ad aggiungersi alla pesante situazione in cui versano i cantieri navali. L’ultimo dato fornito Confetra – Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica – è sconcertante: un recente decreto interministeriale Trasporti-Finanze prevede nel 2013 un adeguamento del 30% sulla tassa di ancoraggio e della tassa sull’imbarco e sbarco delle merci e un ulteriore 15% nel 2014 andrà a gravare sui costi sostenuti dai gruppi armatoriali internazionali.

Cantieri navali a rischio, tra chi sciopera e chi chiude

Vorremmo raccontarvi il Bel Paese degli yacht ormeggiati a Portofino e le barche a gonfie vele che si riflettono in un mare cristallino. alla luce dei fatti la nautica italiana sta vivendo uno dei periodi più scuri della sua storia. Tra i crack finanziari dei cantieri navali di Pesaro, della Ibs di Porto rotondo; le chiusure annunciate di Gropparello e San Giovanni in Marignano, le maestranze dei cantieri nautici sono i primi a vivere sulla loro pelle un economia che stenta a riprendersi. Questa la situazione dei cantieri nautici italiani.

Chi salverà la nautica

Non solo crisi. Sarebbe ingiusto trattare solo dei problemi che affliggono il settore della nautica. Anzi, sono da sottolineare le iniziative volte a dar voce alla quantomai auspicata ripresa della nautica.

L’iniziativa del Consorzio Quinn (Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l’Innovazione) infatti ha la grande ambizione di trovare le soluzioni possibili per risollevare l’ambito degli operatori nautici.

Salone Nautico di Genova 2012 tra polemiche e dialogo

Il 55° Salone Nautico di Genova – c’era da aspettarselo – si è aperto all’insegna della protesta degli imprenditori contro il Governo, scontenti a loro avviso degli interventi poco incivi dell’esecutivo a favore del settore nautico. Un esempio tra tutti la tassa di stazionamento che ha determinato una vera e propria fuga dei diportisti in favore dei porti croati e francesi.

Ma la disponibilità di Mario Ciaccia, vice Ministro allo sviluppo economico e alle Infrastrutture, apre uno spiraglio al dialogo ammettendo gli errori compiuti e affermando il proprio impegno per risollevare le sorti del settore nautico.

51° Boatshow di Genova, poche novità e molte verità

 
Il Salone Internazionale della Nautica di Genova è da sempre un grande appuntamento con migliaia di visitatori, moltissimi espositori e con una massiccia presenza di cantieri sia italiani che stranieri. La 51° edizione, che ufficialmente ha aperto i battenti sabato 1 ottobre, sarà  invece ricordata per le numerose defezioni a partire da quei maxi yacht da nababbi che una volta sfoggiavano la loro livrea, ancorati lungo la diga foranea del marina principale, facendo l’invidia dei comuni mortali.

Forse sarà la crisi o l’inasprimento dei controlli fiscali sui mega yacht fatto sta che molti neo armatori hanno preferito disertare il salone ed anche quei pochi che hanno ceduto alla tentazione dei cantieri, di concede la propria mega barca in esposizione, lo hanno fatto in incognito cancellando il nome dalla poppa. Meno “occhi” e meno domande.

Nautica da Diporto, la luce in fondo al tunnel della crisi?


Dopo il crollo del mercato mondiale della nautica del 2009, l’anno che va concludersi porta con se le speranze per un ritorno in attivo dei bilanci della cantieristica da diporto. I dati parlano chiaro e sono impietosi.

Il mercato nazionale nel 2009 ha registrato un -30 % rispetto all’anno precedente con una diminuzione del fatturato per il mercato interno di oltre 500.000.000 di euro, mentre la diminuzione percentuale degli ordinativi per l’estero si è contenuta in un – 20 % con una diminuzione del venduto di circa 380.000.000 di euro. Sul fronte delle importazioni il crollo invece è stato più accentuato arrivando addirittura a  toccare un pesante – 51 %, con una perdita di valore netta di oltre 200 milioni di euro.